Napoli, Gabbiadini: "Non sento la pressione. Cerco di adattarmi a qualsiasi ruolo"

Il centravanti bergamasco del Napoli si è raccontato ai microfoni della TV della Lega di Serie A, analizzando il suo momento non esattamente felicissimo. Queste le sue parole.

Napoli, Gabbiadini: "Non sento la pressione. Cerco di adattarmi a qualsiasi ruolo"
Napoli, Gabbiadini: "Non sento la pressione. Cerco di adattarmi a qualsiasi ruolo"
andrea-bugno
Di Andrea Bugno

“Pressione? Io la vivo serenamente, se soffrissi la pressione non giocherei a Napoli". Risponde così, alle critiche, Manolo Gabbiadini, che ai microfoni della TV ufficiale della Serie A ha risposto alle domande riguardo il suo periodo di forma e non solo: "Sono sereno e mi alleno serenamente, poi vado in campo e cerco di dare il massimo. I numeri sono a mio favore, per le presenze ed i gol che ho fatto. Sono fiero di essere in una squadra come il Napoli anche se fin a questo momento ho giocato poco".

Il centravanti tanto discusso del Napoli è tornato inoltre su alcune vicende dello scorso anno, quando non c'era Milik ma Higuain: "Quando Higuain si fermò e toccò a me, le persone mi incontravano per strada e mi facevano sentire forse un po’ troppo importante, quei momento li ho vissuti stranamente però i miei compagni mi hanno aiutato subito in campo". Si è detto di lui di essere difficilmente adatto al ruolo di centravanti che intende Sarri, ma il bergamasco non intende mollare: "Sono un attaccante che si sa adattare ai vari moduli, largo a destra o centrale. Sono uno con un tiro forte ed anche forte fisicamente".

Dal presente al passato, dando uno sguardo alla sua esplosione: "Chi mi ha lanciato? Posso citare due allenatori: il primo è Ferrara, se non fosse stato per lui non sarei qui visto che mi ha fatto giocare sempre titolare nell’Under 21 dandomi fiducia, e poi Mihajlovic che ti dice sempre tutto sia bello che brutto e quando ho un rapporto con un allenatore cosi riesco a dare il massimo".

Infine, un passaggio anche sulle sue passioni fuori dal campo e su sua sorella: "Ho lavorato un anno e mezzo in una ditta di meccanici, anche il giorno dopo dell’esordio a Parma sono andato in officina perché era il mio lavoro. I motori sono la mia passione. Mia Sorella la Messi femminile? Ricordo che un giorno eravamo in oratorio, c’era un palla difettosa, lei ha effettuato un tiro forte ed ha preso la traversa, la palla si è sgonfiata”.