"Pavoloso è il soprannome di Genova, a Napoli lo dovranno chiamare Pavolè". Con questa parole il patron del Genoa, Enrico Preziosi, ha aperto alla cessione al Napoli del centravanti toscano Leonardo Pavoletti, che finalmente andrà a coprire il ruolo di prima punta in attesa del ritorno in campo di Arek Milik.

Dal punto di vista tattico - Pavoletti è il classico numero 9, forte fisicamente e costantemente presente in area di rigore. Sul mercato è sempre stato il preferito da Sarri, molto probabilmente anche per la sua attitudine a giocare con un attacco a tre punte. Sia a Sassuolo, sotto il comando di Di Francesco, che oggi, agli ordini di Juric, infatti, Pavol-oso, come lo chiamano a Genova, si è trovato ad essere il terminale offensivo di un reparto in cui veniva sempre affiancato da due ali rapide e tecnicamente molto valide, dei cui cross potesse giovarsi sfruttando la propria abilità aerea. 

I punti di forza - L'impressionante capacità di sfruttare i palloni dalle fasce costituisce forse il più grande pregio di questo attaccante. Alto, ma non troppo lento, Pavoletti potrebbe garantire maggior successo agli innumerevoli cross messi in mezzo dagli esterni azzurri, al momento non sfruttati data la struttura fisica di Dries Mertens, ormai eletto falso nueve in casa Napoli. Il centravanti toscano, inoltre, è un giocatore che oseremmo definire "affamato": a 28 anni non si è ancora consacrato definitivamente nel grande calcio e l'approdo all'ombra del Vesuvio potrebbe essere l'occasione buona per farlo.

Il furore agonistico con cui entra in campo è una delle armi che Sarri potrebbe sfruttare per alzare il pressing fin dall'inizio della manovra avversaria, mettendo in difficoltà i macchinosi difensori centrali di cui è ricco il nostro campionato. Oltre a questo, però, Pavoletti è molto altro: è, infatti, giocatore capace di far salire la squadra giocando spalle alla porta, ma anche di realizzare con tocchi di piede di discreta qualità, inserendosi prepotentemente nelle aree avversarie.

I punti deboli - In primis la tenuta fisica e la resistenza agli infortuni. Il toscano è reduce da una stagione, quella scorsa, saltata per metà per vari acciacchi fisici ed è tuttora fermo per un infortunio muscolare che lo staff medico del Napoli, prima che la società proceda all'acquisto dovrà attentamente monitorare, onde evitare di ritrovarsi con due bomber entrambi ai box. Chiaramente, data la stazza, Pavoletti non può considerarsi un giocatore sopraffino dal punto di vista tecnico; dovrà, dunque, imparare ad adeguarsi agli scambi stretti di cui la squadra di Sarri è maestra. Ultimo aspetto da non sottovalutare è, senza dubbio, la scarsa, quasi nulla, esperienza a livello europeo, ad eccezione di un paio di apparizioni in partite non ufficiali con la Nazionale azzurra. 

Il giocatore è stato fortemente voluto da ADL e da mister Sarri, il quale farà di tutto per inserirlo nei meccanismi di gioco già oliati della sua squadra, in modo da permettergli di essere a pieno regime nella prima metà di Gennaio. Soltanto in quei giorni rientrerà Milik e, da allora, il Napoli sarà dotato di due centravanti di grandissimo spessore in grado di alternarsi senza alterare le prestazioni offensive.