L'inizio di 2017 non poteva essere più emozionante e, in fondo, anche sorprendente per il Napoli e soprattutto per Maurizio Sarri che, anche se in cuor suo avrebbe voluto evitare una sofferenza del genere, fino al minuto 95, per venire a capo di una splendida Sampdoria, porta a casa tre punti importantissimi per la caccia al podio. Sorprendentemente, nel momento peggiore possibile, il tecnico scopre nuovi tratti del suo Napoli che mai, quasi, aveva mostrato. Carattere, voglia di non irretirsi davanti alle difficoltà, cazzimma. Si, cazzimma, quell'inezia astratta che da sempre è mancata ai partenopei nel momento del bisogno per provare a fare un passo - forse l'ultimo - in avanti, di crescita, di maturità. 

Il nuovo anno porta in grembo una nuova versione di Napoli, fortemente condizionato dal manto erboso del San Paolo che si presenta, come mai prima d'ora, ghiacciato. I primi dieci minuti d'entusiasmo e calore vengono portati via dai pochi gradi del catino di Fuorigrotta, gelato - è il caso di dire - dall'autorete di Hysaj su disattenzione di Chiriches e dai 40 - si, quaranta - errori di Jorginho, Hamsik e compagni in fase di impostazione. Il non-gioco del Napoli trova sfogo solo nelle qualità individuali dei propri protagonisti, sopite e frustrate spesso dall'organizzazione difensiva di Giampaolo, oltre che dal pressing sfrenato di una Sampdoria che riesce ad imbrigliare i partenopei giocando al gatto con il topo. 

Il pari di Gabbiadini - Foto PianetaAzzurro
Il pari di Gabbiadini - Foto PianetaAzzurro

Ciò che sorprende, nella ripresa, non è la reazione, attesa, del Napoli, quanto il carattere che la squadra mostra nella difficoltà, oggettiva, di venire a capo con le proprie armi dell'avversario. Un aspetto che da sempre aveva condizionato, in negativo, la crescita esponenziale del gruppo, irretitosi spesso davanti al primo soffio di vento contrario. Resilienza, senza rompersi, senza crollare mentalmente, alle spallate di una Sampdoria sempre più padrona della contesa, tatticamente e psicologicamente. L'episodio che potrebbe cambiare l'inerzia alla gara, e la cambia inevitabilmente, è il rosso a Silvestre, che tuttavia agevola parte del compito dei doriani, che s'arroccano nella propria trequarti sfogandosi davanti con Muriel, imprendibile scheggia per la difesa, sbilanciata quanto visibilmente in difficoltà per scarsa conoscenza e distanze. 

Tuttavia, il carattere e come dirà Sarri nel post gara, la cazzimma, escono alla distanza, frutto dell'abnegazione nell'offesa, del peso maggiore dato all'attacco dall'innesto di Gabbiadini e, al crepuscolo, da un pizzico di sana ignoranza. L'attaccante bergamasco si veste, per la seconda volta consecutiva, da salvatore della patria, rimettendo in carreggiata la squadra quando sul cronometro della contesa mancavano dodici giri d'orologio. Paradossalmente, da quando è arrivato Pavoletti e lui ha preparato le valigie, tutte le pressioni sulle spalle del bergamasco sembrano essere svanite di colpo. Una libertà d'animo che mai, prima d'ora, s'era vista. Va dato atto, ad un clamoroso professionista, di esser rimasto fino in fondo coinvolto nell'affaire Napoli, quando poteva tranquillamente lavarsene le mani. 

L'esultanza di Tonelli, al minuto 95 - Foto Eurosport
L'esultanza di Tonelli, al minuto 95 - Foto Eurosport

Infine, l'epilogo meno atteso. Mertens cerca ossigeno vitale sull'out di sinistra, crea scompiglio nel luogo natio, sostituendosi presuntuosamente ad un Insigne spaesato e fumoso come nei due primi mesi di campionato. Il belga è l'anima della squadra, il Masaniello che scuote i suoi e li trascina, per mano, al successo. Dai suoi piedi nasce l'opportunità per Strinic di appoggiare a rimorchio, dove sbuca l'ultimo dei protagonisti. All'appello, Tonelli, non aveva mai risposto presente, per problemi fisici ed un recupero difficile quanto estenuante. Segue l'istinto e l'azione, con un pizzico di sana ignoranza che non fa mai male, prendendosi il posto che naturalmente doveva essere di Zielinski, o di altri, entrando di diritto nella storia della stagione degli azzurri per il gol della staffa, pesantissimo come pochi. 

E' il suo momento. Un momento atteso e sperato, a lungo desiderato, ma che nemmeno nelle migliori ipotesi immaginava potesse essere così. La prima istantanea con la maglia del Napoli è la migliore possibile. Tonelli salva gli azzurri, permettendo a Sarri di agganciare la Roma al secondo posto. Se il buongiorno si vede dal mattino, non in termini di gioco, il 2017 dei figli del Vesuvio è iniziato sotto una nuova stella, nella speranza che possa rappresentare il principio verso l'ultimo passo di una crescita fisiologica che attende conclusione.