Il Napoli cresce, matura, lo si vede nelle sfaccettature delle ultime due partite di campionato. La squadra di Sarri porta a casa anche la terza vittoria in altrettante gare al San Paolo in questo scorcio di 2017, archiviando la pratica Pescara con un'accelerazione, decisiva, in avvio di ripresa. Un primo tempo difficile, un secondo in discesa, controllato grazie ai due gol in avvio che hanno consentito ai partenopei di approfittare, nei minuti successivi delle distanze perse dai difensori ospiti, abili nel primo a mantenere alta l'intensità e a chiudere tutte le linee di passaggio ai padroni di casa. 

Una difficoltà che i partenopei hanno riconosciuto dopo aver accusato a lungo nel primo quarto d'ora dell'incontro. Abile la squadra di Oddo a scendere in campo nel catino di Fuorigrotta senza particolari pesi sulle spalle, a pressare il lungo ed in largo senza timori reverenziali, incutendo una certa paura ai campani, irretiti dall'incedere degli abruzzesi e impauriti, in parte, dall'impossibilità di esprimere il proprio gioco. Davanti alla difficoltà, il Napoli, non si è abbattuto, non ha abbassato la testa attaccando a testa bassa come avrebbe fatto qualche anno fa, ma ha soltanto lavorato ai fianchi degli ospiti senza mai calcare la mano e premere sull'acceleratore. Un discorso non scritto, mentale: "accettiamo le difficoltà, aspettiamo il momento propizio, che la gara venga a noi"

Detto, fatto. Il cambio di marcia negli spogliatoi. Il guizzo, dopo nemmeno cinquanta secondi, di Mertens, sempre più imbrigliato centralmente e costretto a cercare ossigeno vitale sulla sinistra, dove Insigne ha faticato e non poco in una giornata alquanto negativa. La testa di Tonelli è spuntata alta a risolvere per la seconda volta consecutiva le problematiche dei partenopei, sbloccando una contesa che altresì sarebbe potuta diventare ostica e noiosa da vincere. Il vantaggio ha dato certezze al Napoli, oltre a togliere le briglia agli ospiti che hanno faticato e non poco, perdendo le distanze tra i reparti e tra gli stessi interpreti, a contenere la sfuriata dei Sarri boys. 

Hamsik raddoppia immediatamente su invenzione di Zielinski, in un'azione tra fenomeni che capiscono il calcio come pochi. Con la sfida in discesa, nonostante qualche sporadica iniziativa ospite complice qualche disattenzione difensiva degli azzurri, il Napoli ha legittimato il punteggio, soprattutto nella seconda metà di frazione, creando come al solito innumerevoli occasioni da rete, capitalizzate soltanto ad una manciata di secondi dal termine dal furetto belga. Da annotare, al di là del gol e nonostante i balbettii fisiologici in fase di impostazione, una buona prestazione di Tonelli, abile in chiusura, negli interventi come negli anticipi, finalmente a suo agio accanto ad Albiol. 

Una vittoria, la terza di fila da inizio anno, che conferma la solidità degli azzurri ed una resistenza mentale che raramente si era avvertita dalle parti del San Paolo. Una crescita, forse, sotto questo aspetto, che è la migliore notizia di questo avvio. In attesa di avere nuovamente a disposizione sia Pavoletti che Milik, Sarri può sorridere: in vista della trasferta di San Siro, dove si parrà la nobilitate del suo Napoli, la squadra si dimostra pronta e caparbia, oltre che matura sotto molti aspetti.