Nnel giorno di Pasqua sono arrivati puntuali gli auguri a tutti i tifosi del suo Napoli, ma non solo, del presidente Aurelio De Laurentiis, che ai mircoforni di Radio Kiss Kiss Napoli è tornato ovviamente sulla partita di ieri contro l'Udinese. Una vittoria fondamentale per gli azzurri, che tornano ad un tiro di schioppo dalla Roma seconda in classifica. Questo il pensiero del patron della società partenopea. 

"Oggi è un giorno di serenità, dopo la partita di ieri con tre bellissimi gol. Noi non facciamo i catenacciari, senza voler offendere nessuno, ma io ho sempre vissuto nel mondo dello spettacolo quindi avere una squadra spettacolare e apprezzata in tutta Europa è bello. Si dice che giochiamo il calcio più bello d'Europa, anche se alcuni dicono che non abbiamo la giusta esperienza e che servirebbe questo o quell'altro, non va bene mai nulla". 

A tal proposito, viene chiesto al patron un bilancio stagionale, che tuttavia il numero uno non intende stilare ancora: "Non s'è conclusa la stagione, abbiamo gli stessi punti dell'anno scorso che rappresentano il record, ma ad oggi si può dire che abbiamo fatto la Champions e non l'Europa League quindi il dispendio è stato superiore". Ed ancora, l'analisi prosegue: "Nonostante l'infortunio di Milik, siamo l'unica squadra in doppia cifra in Europa con 4 giocatori. Nel girone di ritorno siamo primi con la Juventus, in Coppa Italia siamo usciti penalizzati da due errori arbitrali. Ora puntiamo al secondo posto, è una grande stagione ma non è ancora finita. Vogliamo migliorare il record di 82 punti e di gol. Per lo scudetto stiamo arrivando, un passo alla volta".

Ed infine, inevitabile anche un breve passaggio sull'omaggio fornito ieri dalla Ssc Napoli al compianto Totò, il principe della risata: "Lo abbiamo avuto spesso nei nostri studi, un grande professionista che evitava sempre un secondo ciak, nel 1976, al mio secondo anno da produttore, creai un film 'SuperTotò' presentandolo al Festival di Cannes di grande successo in tutta Italia, ma stranamente di meno a Napoli. Lo riproporrò in digitale per alcuni giorni in tutta Italia. L'ho conosciuto e ricordo un episodio con Pasolini, ma Totò non ci vedeva più e mi strinse la mano riconoscendomi come figlio di Luigi".