Tra passato, presente e futuro. Aurelio De Laurentiis torna a parlare e lo fa tramite i canali di BeIn Sports. Il numero uno del Napoli è tornato sulla questione relativa ad un eventuale addio di Maurizio Sarri, prima di trattare della situazione del rinnovo di Mertens e di quanto accaduto in estate prima con Kalidou Koulibaly e successivamente con Higuain, con l'accusa dell'argentino al San Paolo dopo le due sfide di inizio mese. 

"Sarri ha un contratto che lo lega a noi per molti anni, e ha una clausola penale che può scattare tra un'altra stagione di 8 milioni di euro, che non mi sembrano pochi per andare ad allenare altrove". Parole, quelle nei confronti del tecnico toscano, che sembrano confermare la presenza dell'allenatore ex Empoli sulla panchina dei partenopei anche per gli anni a venire.

Dalla panchina al campo: dopo le esternazioni fatte durante la conferenza stampa del rinnovo di Insigne, inoltre, il patron ribadisce quelle che sono le questioni che stanno rimandando il prolungamento di contratto dell'attaccante belga con il sodalizio campano: "Credo che Mertens abbia il desiderio di rimanere qui, bisogna capire cosa pensa sua moglie. Se si risolveranno i problemi con lei, non c'è dubbio alcuno: resterà con noi e lo accoglieremo a braccia aperte".

Infine uno sguardo anche al passato, a quanto accaduto nella scorsa estate con l'assalto di Conte e del Chelsea su Koulibaly, prima di chiudere l'intervista tornando su quanto accaduto al San Paolo al ritorno di Higuain: "Il Chelsea offrí oltre 55 milioni, ma dissi a Conte che non si poteva dar via uno come Koulibaly, a meno che mister Sarri mi dicesse 'Aurelio, vado bene con Tizio e Caio puoi dare via chi vuoi'. Higuain? I tifosi non sono stupidi, capiscono perfettamente. E comunque, se tu sei una persona di buon gusto e che conosce la storia, non puoi tradire la squadra dove hai giocato e dove ti sei affermato, per andare all'acerrima nemica di sempre, che è la Juve. Credo che sia una caduta di gusto, dove non c'entra più nè il presidente nè il fratello del giocatore, c'entra soltanto la sua cultura, che ha dimostrato di essere piccola".

Fonte TuttoNapoli.net