"Un uomo dedito ad imprese visionarie nel cinema e nel calcio, l'uomo che sta trasformando il Napoli in un protagonista internazionale". Questa la motivazione alla base del premio Rinascimento del Calcio consegnato nella giornata di ieri ad Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, in quel di Firenze in occasione del "Festival del Calcio" tenutosi ieri nel capoluogo toscano. Il numero uno del sodalizio campano, a margine della premiazione, è intervenuto ai microfoni di Sky Sport, commentando quando sta accadendo attorno alla sua squadra, la quale ha affrontato la seconda sosta di campionato in vetta al campionato di Serie A con sette vittorie in altrettante gare. 

Un obiettivo, quello dello Scudetto, che secondo l'imprenditore cinematografico rappresenterebbe l'apice del progetto di crescita costante della società campana: "La prossima pagina da scrivere? Dello Scudetto, non c'è dubbio. Ci sono tantissime partite, quando si gioca contro una squadra competitiva ci si concentra molto, poi con le altre capita un rilassamento". Rilassamento che, per il momento, il suo Napoli non sembra mostrare in questo avvio di stagione. Adesso, tuttavia, arriva il primo ciclo di gare di un certo rilievo, con Roma prima ed Inter successivamente da affrontare in campionato e la sfida al Manchester City in mezzo per la terza giornata del girone di Champions League: "E' un bel banco di prova, tre gare difficilissime. City fortissimo, Guardiola ha ritrovato splendore, l'Inter ha un bravo tecnico che ci ha già dato filo da torcere. Sarà una settimana impegnativa, conterà molto la condizione fisica e mentale".

Sfida al Manchester City che è inoltre il giusto ponte per parlare del parallelismo, tecnico ma non solo, tra Guardiola e Maurizio Sarri. Il presidente si tiene stretto, per il momento, il suo tecnico toscano, consapevole tuttavia della querelle che sta montando sempre più sulla clausola rescissoria di otto milioni di euro che pende sul suo contratto e che potrà essere esercitata a partire da febbraio. Tuttavia, il patron si coccola il suo allenatore, affermando con convinzione che non lo scambierebbe con l'iberico, prima di tesserne ancora una volta le lodi: "Sarri è un grande, viene da campionati minori, s'è affacciato con l'Empoli e col Napoli è cresciuto a livelli esponenziale. E' un 'maturo giovane', non è che avendo un'età matura rifiuta le innovazioni. E' uno studioso, ma lo applica, non è un teorico".

Sarri che, nella giornata di ieri, ha provato a smorzare gli entusiasmi attorno alla sua squadra ed alla rivalità alla Juventus. Nessun atteggiamento remissivo, bensì una consapevolezza, quella del tecnico toscano, di rappresentare soltanto un'alternativa allo strapotere bianconero della squadra di Allegri, considerata dall'ex tecnico dell'Empoli come la candidata numero uno al titolo nonostante i due punti di svantaggio. A tal proposito, De Laurentiis risponde così, confermando per certi versi l'analisi del suo allenatore, ma fornendo un'angolazione differente alle parole di Sarri: "Loro sono una grande squadra, consolidata, poi per paura si può dire qualcosa o per sfottò o azzardata per obiettività. Anti-Juve? Ma siamo noi, per ora! Poi ci sono anche le altre, ma possono lavorare anche per il Napoli se riusciranno a creare delle difficoltà alla Juve. Sarri può dire quello che vuole per una politica di spogliatoi".