"E' una squadra forte, parlando con diversi allenatori italiani ed europei molti mi hanno chiesto di Fonseca, quindi significa che non giocano un calcio banale". Maurizio Sarri non si fida dello Shakhtar Donetsk e, soprattutto dopo la sconfitta rimediata all'andata nella trasferta ucraina, prova a tenera alta la concentrazione del suo Napoli in vista della sfida di stasera. Gara da dentro o fuori per i partenopei, che saranno chiamati inevitabilmente a portare a casa i tre punti se vogliono avere ancora una remota occasione di qualificarsi alla fase ad eliminazione diretta.

Hamsik e compagni partiranno dal 2-1 dell'andata, una gara che vide lo Shakhtar dominare i partenopei soprattutto nel primo tempo prima di calare alla distanza, per provare a trovare le contromisure alle avanzate di Taison, Marlos e soci. In vista del fischio d'inizio è quindi necessario fare un piccolo passo indietro per capire dove i napoletani dovranno cambiare registro rispetto alla sfida di Kharkiv e dove Maurizio Sarri punterà - ed avrà già ampiamente puntato - il dito in queste ore per provare a conquistare i tre punti.  

La gara d'andata - "Potevamo non perdere, ma non pensate che in serie A sia una squadra da sesto posto. Questa è una squadra forte, seguita da tutti gli allenatori europei. Perdere ci sta tranquillamente, ma noi ci abbiamo messo del nostro. Innescano bene i tre davanti dietro la punta, giocano per vie centrali e come ti allarghi loro ti mettono in difficoltà. Ci metteranno in difficoltà, ma dovremo fare di più in attacco" ha commentato lo stesso Sarri in conferenza stampa ieri pomeriggio. Verosimilmente la sfida ricalcherà gran parte dei temi della gara d'andata, anche se sarà il Napoli che verrà chiamato a fare la partita. Tuttavia, due mesi fa, la bravura dei padroni di casa fu quella di non regalare mai la sfera agli ospiti, bensì di giocarla persino col portiere e con i difensori centrali nell'intento - riuscito - di far uscire in pressione attaccanti e centrocampisti azzurri. 

Al termine di una sterile - in apparenza - circolazione di palla, le verticalizzazioni per i trequartisti, o di rado per i due centrocampisti davanti alla difesa (Fred su tutti), hanno fatto spesso saltare il banco in casa partenopea. Da sempre, infatti, il Napoli mal digerisce il posizionamento dei trequartisti alle spalle del vertice basso del centrocampo a tre sarriano, al pari degli esterni offensivi che sono riusciti a trovare sempre spazio alle spalle dei diretti rivali Hamsik e Zielinski. Questi ultimi si sono trovati spesso a metà strada tra un pressing mai del tutto feroce ed il ripiegamento difensivo, terra di mezzo puntualmente sfruttata dai brevilinei rifinitori ucraini. 

Ampiezza - Non solo la fascia centrale del campo è stata determinante per la vittoria dello Shakhtar all'andata, bensì anche le corsie laterali, naturale conseguenza di uno sviluppo della manovra che dopo aver premiato i trequartisti si dipanava sull'esterno. Sia Insigne che Callejon, colti di sorpresa dai laser pass dei centrali o del portiere per i trequartisti, hanno spesso faticato nel trovare il raddoppio sui terzini che si sganciavano di volta in volta. Ne sono scaturite azioni nelle quali - come nel caso del gol del vantaggio - la superiorità numerica della squadra di Fonseca ha costretto il Napoli a difendersi con soli quattro uomini, cinque con Diawara quando è riuscito a recuperare (raramente). 

E oggi? - "I tre trequartisti sono pericolosi perché hanno tecnica, velocità e gamba, come nel primo gol dell'andata. Noi gli dovremo dare pure campo, quindi è insidiosa". La necessità di fare risultato dovrà necessariamente spingere, come ha giustamente ribadito Sarri in conferenza, a fare partita di attacco, come è nelle corde del Napoli. Tuttavia, come già successo al San Paolo contro il Manchester City, i partenopei dovranno fare moltissima attenzione alle ripartenze del poker di attaccanti ospiti, perfetti nell'attaccare spazio e profondità ed approfittare della velocità degli interpreti per ribaltare repentinamente l'azione.

Una sorta di gioco del gatto e del topo che all'andata ha premiato lo Shakhtar, ma che domani sera, al San Paolo, per vedere uscire indenne i partenopei dalla trappola ucraina dovrà necessariamente vedere il terzetto di centrocampo azzurro prevalere sul duo di mediana rivale. Avere il predominio territoriale, oltre che del solito possesso palla, potrebbe consentire al Napoli di spostare l'ago della bilancia in proprio favore, sfruttando alle spalle del terzetto di trequartisti di Fonseca una superiorità numerica che potrebbe e dovrebbe consentire alle mezzali partenopee di allargare il gioco sulle corsie laterali ed innescare le giocate del tridente offensivo. Facile a dirsi, tutt'altro che a realizzarsi.