"Siamo scoperti in un ruolo, ma non è quello che pensate voi".

29 Dicembre, il Napoli espugna Crotone laureandosi virtualmente Campione d'Inverno. Maurizio Sarri non è scuro in volto, ma come al solito si gode il successo a modo suo, ovverosia guardando al futuro, a migliorare una macchina apparentemente perfetta. Dove migliorare però il suo Napoli? Nelle alternative, soprattutto in attacco, laddove Insigne, Mertens e Callejon hanno tirato la carretta avanti già per svariati mesi ed iniziano ad avere il fiato corto. Alternative dal punto di vista fisico, certo, di ossigeno, ma soprattutto ed ancor più da quello tattico, dove Sarri non ha mai nascosto la voglia e la necessità di passare al 4-2-3-1 (con Milik lo stava provando e rifinendo) e perché no al ritorno al trequartista, modulo che lo ha esaltato ai tempi di Empoli. 

Ecco perché, all'indomani della trasferta in terra calabrese, il tecnico toscano ha ribadito al direttore sportivo Giuntoli, con estrema forza, la bramosia di poter puntare su un giocatore come Simone Verdi. Esterno d'attacco mancino di base, ambidestro all'occorrenza, dotato di un talento smisurato, al quale si stanno accostando nelle ultime settimane anche un'abnegazione ed uno spirito di sacrificio che gli hanno consentito di fare l'ultimo passo verso una maturità più volte ambita. Maurizio Sarri prova a pescare il jolly dal mazzo del mercato invernale, così come nell'86-87 Pierpaolo Marino ed Ottavio Bianchi trovarono in quel Ciccio Romano il tassello giusto per completare il mosaico Scudetto. La speranza, si sa, è l'ultima a morire. 

Verdi al Napoli sembra oramai cosa fatta ed assume connotati sempre più importanti, di rilievo, perché stavolta la sensazione è che il colpo - al di là delle cifre - sia quello giusto per fare un ulteriore step di qualità. Non solo per le indiscutibili capacità dell'attaccante ambidestro nativo di Broni, bensì per il ventaglio di opzioni che quest'ultimo garantirebbe al tecnico toscano. Esterno al posto di Callejon, con mansioni sì difensive, ma soprattutto offensive, di saltare l'uomo e propiziare una superiorità numerica che il più delle volte arriva dalla catena di sinistra. Non solo: alternativa dalla parte opposta ad Insigne e, perché no, anche centravanti di manovra, capace di attirare su di sé l'attenzione per poi smistare il gioco.

Ampliare il potenziale offensivo di uno dei migliori attacchi del campionato è un'idea che stuzzica e non poco Sarri. Verdi inoltre potrebbe rappresentare, in estrema ratio perché sarà difficile inserire un sistema di gioco totalmente nuovo a metà gennaio che possa risultare efficace e vincente nell'immediato, il trait-d'union per il ritorno al trequartista tanto amato da Sarri ai tempi di Empoli, quando l'oramai ex Bologna agiva da alternativa di Riccardo Saponara dietro le punte. Un'idea. Nel frattempo, il tecnico toscano sfoglia la margherita di opzioni a sua disposizione, il tutto in attesa di quel fatidico sì che sembra sempre