Con schiettezza e sincerità, senza peli sulla lingua. Dal centro sportivo di CastelVolturno Maurizio Sarri ha parlato in vista della sfida che domani sera il suo Napoli dovrà affrontare contro il Lipsia, gara valevole per l'andata dei sedicesimi di finale dell'Europa League. Tuttavia, inevitabilmente, l'impegno europeo dei partenopei sarà condizionato dalla lotta al campionato con la Juventus, testa a testa che catalizzerà in questi ultimi mesi l'attenzione della truppa napoletana. Ciò nonostante gli azzurri proveranno, come ha ribadito il tecnico in conferenza stampa, a superare il turno ed a mettere tutto il necessario per passare il turno. 

"Motivazioni? Dobbiamo trovarle. Siamo 18 con i tre portieri, ci sono difficoltà numeriche, ma cercheremo di fare una partita seria, competitiva, senza inficiare il campionato. Penseremo solo a questa partita, ma troviamo una squadra che mi ha entusiasmato nel vederla. E' una squadra divertente, bella da vedere, con tecnica in velocità. Dovremo accettare lo stress fisico, questo avversario richiede una gara d'alto livello. Limitiamo almeno quello nervoso". La crescita della squadra, per diventare competitiva su tutti i fronti, passa anche da queste sfide e dal doppio impegno nazionale-europeo, aspetto sul quale Sarri batte molto anche se è conscio che la sua squadra non è ancora pronta a reggerlo: "E' un passo in avanti da fare, l'attenzione maggiore è su qualcosa di diverso, è chiaro, tutto sommato c'è anche una ragione perché prima bisogna diventare grandi nel proprio paese per poi diventare grandi in Europa". 

Uno sguardo, rapido, anche al Lipsia, avversario che ha colpito e non poco il tecnico toscano in fase di preparazione della contesa: "E' una squadra brillante, hanno tutti accelerazioni. Gli esterni hanno qualità, Bruma salta tutti con facilità, gli attaccanti sono di livello, a centrocampo qualità e quantità con Kamp e Demme, mi ha fortemente sorpreso. Ha folate di grande divertimento, mi è piaciuta vederla per preparare la partita. Mi ha sorpreso sia uscito dalla Champions, ha qualità per fare strada. 'E' una squadra veramente forte. Può venire fuori una gara scoppiettante, essendo una eliminazione diretta può starci qualche calcolo in più".

 

E più in generale, sulla manifestazione e sulle tantissime gare ravvicinate, il tecnico toscano prosegue nella sua analisi: "E' una manifestazione al limite della follia, con tutto il fascino dell'Europa. Giochiamo alle 21.05 di giovedì sera, rientriamo in campo dopo 60 ore. La Lega non ci aiuta, il Lipsia ha giocato prima e poi giocherà lunedì, come stress è al limite della follia ma è la seconda competizione europea ed ha sempre fascino. Ci può portare dello stress a lungo periodo ma ora guardiamo solo a domani sera". A tal proposito, inevitabile non collegarsi al campionato ed al dispendio delle energie, fisiche e nervose, che verrà profuso in Europa dalle contendenti alla Serie A: "Non lo so, dipende da quando andranno avanti. E' un problema della Juve, per noi può pesare, ma e recuperiamo tanti giocatori può essere un'opportunità". 

Una battuta anche sulle condizioni fisiche di Hamsik e sul recupero di Milik, oltre all'eventualità di vedere Pepe Reina dal primo minuto in campo:  "Hamsik sta meglio, ieri s'è allenato, non è stanco perché ha giocato mezz'ora, ma dovrà decidere lui come sta. Arek è in netta crescita, ma deve dirmi lui quando è disponibile a giocare uno spezzone e io farò di tutto per farglielo giocare, ma lui ancora non me l'ha detto e io lo rispetto. Reina? Vediamo, devo parlare con Pepe e sentire le sue sensazioni e cos'ha nella testa. Se c'è bisogno di un turno di riposo preferisco darlo in trasferta così risparmia lo stress del viaggio. Gigi lo vedo comunque un portiere affidabile, il problema è relativo".

Infine, la chiosa è relativa al recente passato, al secondo tempo disputato contro la Lazio: "Mi ha dato gusto a vederlo dall'alto, ma il nostro obiettivo è di continuare a crescere perché quando si smette poi si inizia a calare. Il primo obiettivo era diventare competitivi in Italia, il secondo è l'Europa. Quest'anno ancora facciamo fatica con la mentalità europea, non è solo colpa nostra ma è anche indotto perché intorno a noi c'è fame di risultati in Italia, ma questo deve riguardarci fino ad un certo punto".