Basta Allan. Il guizzo della mezzala brasiliana dopo sei minuti di gioco è più che sufficiente al Napoli per confermare il primato in classifica e, in un sol colpo, rispondere alle critiche feroci post eliminazione dall'Europa League. Un Napoli non bello come al solito, imbrigliato dalla folta densità di popolazione nella trequarti della Spal di Leonardo Semplici e poco brillante dal punto di vista della finalizzazione, sfortunato a tratti soprattutto con Insigne. La risposta però è arrivata, non feroce come ci si attendeva, ma comunque più che positiva. In un sol colpo il Napoli fa nove di fila, risponde alla Juventus e si riappropria del primo posto nella graduatoria.

La squadra di Maurizio Sarri scende in campo con il piglio giusto, quello della grande squadra, matura ed autorevole. Dieci minuti per mettere le cose in chiaro: un paio di occasioni di Insigne, poi la playstation si accende e, con tre tocchi, Mertens e Callejon mettono in condizione Allan di sbloccare il punteggio e far saltare immediatamente il bunker ospite. Non c'è partita e, al di là del ritmo piuttosto blando dei restanti ottanta minuti, i partenopei non soffrono mai le folate, sterili, dei ferraresi. Semplici punta a non prenderle, a limitare il passivo anche in svantaggio: Antenucci troppo solo davanti, Kurtic troppo impegnato a schermare Jorginho, a marcarlo anche negli spogliatoi, gli altri otto tutti dietro la linea della palla. 

Atteggiamento remissivo che non cambia con il passare dei minuti e soprattutto nemmeno con i cambi della ripresa, che non scalfiscono minimamente le certezze di campionato dei partenopei. Reina non è mai impegnato, Albiol e Koulibaly gestiscono l'ordinaria amministrazione con diligenza ed applicazione, senza sbavature. Non c'è bisogno davanti di mettere in mostra tutto l'arsenale, di accelerare come fatto nel secondo tempo contro la Lazio. Basta poco, il minimo indispensabile, conservare le energie fisiche e mentali per quando servirà. Un Napoli con le marce basse, che gestisce e controlla senza patemi quanto seminato in poco più di dieci minuti. 

Sguardo rivolto adesso alla trasferta di Cagliari di lunedì sera. Già. L'impegno di Lipsia verrà archiviato come un passaggio doveroso e fisiologico, senza particolari sussulti, da parte dei partenopei, i quali però dovranno essere bravi a digerire in fretta le scorie dell'eliminazione, senza possibilmente prendere un'altra imbarcata in Germania. Testa a Cagliari, terreno sempre ostico per i campani. Tredici finali al termine del campionato, il Napoli serra le fila.