Davide Ballardini non si nasconde dietro a un dito, e ammette che a Palermo ci sono dei problemi, al momento insormontabili anche per lui. E alla vigilia della partenza per Bergamo, prima della sfida contro l'Atalanta, il tecnico rosanero prova anche un po' a spronare e punzecchiare i suoi ragazzi: "Sappiamo tutti che la situazione già da tempo è chiara. C’è del malcontento in alcuni, da prima che arrivassi, nei confronti della società. Non esiste giocar contro, non ha senso dire che qualcuno lo abbia fatto nei confronti dei compagni o dell’allenatore. In campo magari non ci si riesce ad esprimere perché non c’è serenità. Qui c’è gente che fatica a prendere mille euro al mese. Io capisco di essere un privilegiato, mio nonno mi chiedeva come facessi a dare da mangiare ai miei figli facendo l’allenatore... Io voglio dei ragazzi che siano sereni, contenti e motivati per il Palermo calcio. Privilegiamo in questo momento quei giocatori che in campo si sentono liberi. Per questo preferiamo avere i vari Ferchichi, Pezzella, Pirrello e La Gumina, che con i loro limiti sono contenti e danno una mano al Palermo. Quando le cose si risolveranno, allora si ritornerà indietro".

Eppure, finora, il Palermo non sembrava essere una squadra poco concentrata e competitiva, nelle due uscite di campionato contro Lazio e Juventus: "A Roma con la Lazio abbiamo fatto una buona partita, contro la Juventus siamo stati sotto 1-0 fino al 43’ del secondo tempo e chissà di cosa parleremmo se Trajkovski avesse segnato. Fino ad oggi, nella nostra gestione, sì è visto un Palermo molto soddisfacente sul piano dell’impegno".

Tra i giocatori sui quali è stato puntato il dito c'è soprattutto Franco Vazquez, apparso poco brillante e concentrato contro la Juventus prima dell'espulsione contro l'Alessandria: "Vazquez probabilmente ha fatto suo questo stato d’animo dei compagni si è caricato di situazioni non chiare. Ma lo sapete meglio di me, è un ragazzo di venticinque anni. Anche lui magari ha sofferto questa situazione di poca serenità. Quaison? Ci lavoriamo tutti i giorni. Ha qualità non comuni, dalla duttilità alla velocità, e insieme a lui dobbiamo individuare quale sia il ruolo più adatto. Certamente ha qualità offensive, certamente è un giocatore generoso, ma ancora non è chiara la sua identità. Bisogna fare in modo che la trovi e non è semplice. Anche in nazionale ha giocato da seconda punta ed esterno offensivo nel 4-4-2. A Palermo ha girato un po’ ovunque, dà la piena disponibilità in tal senso".

Si torna sull'atteggiamento avuto dalla squadra contro l'Alessandria, che tra le altre cose è costata anche l'"epurazione" di Daprelà, Maresca e Rigoni. Ballardini giudica così il modo in cui i suoi ragazzi si sono approcciati alla gara: "L’atteggiamento è stato molto chiaro, è colpa anche dell’allenatore. So bene che in Coppa Italia ci sta tutto, ma il primo responsabile è l’allenatore. La brutta prestazione di coppa è responsabilità in primis dell’allenatore, perché non esiste un giocatore che giochi contro. Mi viene la pelle d’oca anche solo a pensarci".