Una Epifania in cui i tifosi del Palermo, i due allenatori ancora a libro paga e, perchè no, anche noi della stampa non si sono di certo annoiati. E non certo per quanto è accaduto sul campo del 'Barbera', che di per sè aveva già dato emozioni ovviamente discordanti: delusione quasi tendente alla depressione sportiva per i rosanero, entusiasmo e vetta ritrovata per qualche ora per la Fiorentina. Una nuova sconfitta, la quinta nelle sette uscite dopo il cambio in panchina. Qualche minuto di tregua, poi la decisione di tornare sui propri passi da parte di Zamparini, che comunica l'esonero a Ballardini e pensa di richiamare Iachini. Poi i contatti con il mister ascolano, gli attriti che riaffiorano e il rifiuto di tornare in panchina. Infine, il dietrofront forse previsto e certamente sconvolgente, con la permanenza di Ballardini. In mezzo, l'unica decisione presa in partenza e rimasta tale, con la partenza della squadra in ritiro per preparare al meglio almeno la prossima gara.

Ma andiamo con ordine. Il Palermo perde contro la Fiorentina, lasciandosi schiacciare per almeno un'ora da una squadra che - per carità - mette in mostra un calcio tra i migliori d'Italia, ma che in alcuni tratti dell'incontro successivi alla prima rete di Ilicic, ha dimostrato quasi di divertirsi nello scherzare gli avversari, dando la sensazione di voler quasi evitare la goleada, con ulteriori gol che potevano arrivare da un momento all'altro, anche dopo la seconda perla dello sloveno. Tant'è che, dopo l'illusorio e isolato episodio del gol di un altro ex illustre come Gilardino, gli uomini di Sousa sono tornati a tenere sotto controllo il ritmo della gara, andando ancora a segno in pieno recupero con Blaszczykowski. Il 'Barbera' fischia impietoso, forse non rendendosi conto della forza della Fiorentina, ma è inevitabile manifestare il proprio sconcerto per un'altra prestazione che non lascia trasparire nulla di buono, all'alba di un poker di partite che può dire tanto sulle future ambizioni del Palermo.

Maurizio Zamparini non parla, Davide Ballardini lo fa per sottolineare un primo tempo pessimo in cui hanno sbagliato tutti, compreso l'allenatore. Ma qualche minuto dopo le 19 inizia a serpeggiare qualche voce, relativa soprattutto all'invio della squadra in ritiro, con la scelta della sede che stavolta ricade sulla località di Coccaglio, in provincia di Brescia: il luogo dov'è iniziata la stagione del Palermo, visto che il raduno antecedente il ritiro estivo è avvenuto proprio qui. Ma questa non sarà, evidentemente, l'unica decisione presa dal patron, il quale nel frattempo annuncia al suo tecnico di volerlo esonerare, provando a ricucire lo strappo con Beppe Iachini. Ballardini sembra accettare di buon grado la decisione, forse prevedendo ciò che accadrà dopo. Zamparini contatta il mister della promozione in A (con tanto di record di squadra e di categoria abbattuti), ma qualcosa si inceppa: Iachini richiede garanzie dal mercato, in termini soprattutto di acquisti di sostanza ed esperienza, mentre la linea verde già emersa dagli acquisti di Arteaga e Cristante è quella imposta dal patron. I contatti si interrompono bruscamente, così Zamparini comunica a Ballardini che il suo posto, almeno per il momento è salvo.

Così, il Palermo parte alla volta della Lombardia senza grosse certezze. L'unica è che si preparerà la delicata sfida sul campo del Verona lontano da occhi indiscreti e con il tentativo di ristabilire la calma rimanendo lontano dal caldo e agitato ambiente palermitano. Un'altra certezza riguarda l'arrivo di Bryan Cristante, il giovane centrocampista inizialmente atteso in città già per assistere alla sfida contro la Fiorentina, ma che a causa delle ultime decisioni prese da Zamparini è stato invitato a raggiungere la squadra in ritiro. Ciò che non è affatto una certezza, invece, è il nome dell'allenatore che guiderà i rosanero al 'Bentegodi': nonostante il 'no' secco di Iachini, infatti, Ballardini continua a traballare. Si ipotizza una promozione di Fabio Viviani, collaboratore tecnico del mister marchigiano nella scorsa stagione e all'inizio di quella attuale, ancora a libro paga del Palermo e pronto ad iniziare una nuova avventura da mister. Ma tutto, ancora, rientra nell'ambito delle ipotesi. In un contesto tutt'altro che sereno e con poche certezze per il futuro, prossimo e remoto.