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Palermo, Zamparini in città: "Voglio stare vicino alla squadra"

Il patron rosanero fa sentire il proprio sostegno in vista della sfida interna contro il Bologna.

Palermo, Zamparini in città: "Voglio stare vicino alla squadra"
Palermo, Zamparini in città: "Voglio stare vicino alla squadra"
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Di Francesco Cammuca

Succede che Maurizio Zamparini torna a parlare, per la terza volta in tre giorni. E questa volta lo fa davanti alla stampa locale, nella prima delle giornate in cui ha deciso di restare accanto al suo Palermo in vista di un'altra gara delicata, quella di domenica all'ora di pranzo al 'Barbera', contro il lanciatissimo Bologna. La formazione emiliana è una delle più in forma nell'intero campionato, il patron rosanero lo sa e quasi trema al pensiero di affrontare i felsinei: "Le mie sensazioni non sono buone perché è un brutto Palermo, ma non per gli allenatori o i giocatori. Lo è per un momento psicologico. Ci sono ancora dodici gare fondamentali per la salvezza e dobbiamo fare i punti che ci mancano".

La salvezza è ancora pienamente a portata di mano del Palermo, che difficilmente cambierà veste tattica in vista del rush finale, stando a sentire Zamparini: "Ho fatto un’analisi ieri con Iachini, abbiamo fatto sedici punti schierando la difesa a tre in sedici partite, mentre con quella a quattro ne abbiamo fatti dieci in dieci partite. Una media di un punto a partita. Dunque non conta il modulo. Il Palermo deve pensare solo a sé stesso, Il Frosinone è debole ma anche più forte mentalmente. Loro non avrebbero preso cinque gol con la Roma perché avrebbero combattuto".

Chiusa in maniera definitiva la questione relativa alle sue dichiarazioni su Gilardino ("Per me è un campione, il Bologna ha Destro ma io conto su di lui"), il patron del Palermo rassicura tutti sulle condizioni di Vazquez, il cui futuro resta in bilico: "Vazquez sta bene, ieri si è allenato e non ha alcun problema. Per noi è importantissimo, ci mancherebbe che stia fuori anche lui oltre a Goldaniga, Sorrentino e Lazaar. A quel punto giocherei io con Iachini da mediano. Con Berlusconi non abbiamo parlato di Franco, abbiamo parlato di lavoro, di queste cose se ne occupa Galliani, anzi lui è arrabbiato per Dybala. Non so dove andrà, sono ipotesi ormai e il calcio non è fatto di ipotesi".