Maurizio Zamparini ha voluto prendere la parola per primo, alla vigilia di una nuova stagione per il Palermo. Il patron del sodalizio di viale del Fante ha introdotto Rino Foschi, che torna da direttore sportivo in rosanero con Beppe Corti al suo fianco come capo degli osservatori. E proprio il doppio gradito ritorno in Sicilia è alla base di una certa dose di entusiasmo nelle parole del presidente: "L’esperienza di tanti anni mi dice che la conoscenza va a sopperire alla mancanza di entusiasmo. Il mio orgoglio è avere collaboratori capaci. A volte il denaro non basta sono convinto che i miei collaboratori faranno un Palermo forte. Sono al capolinea come presidente. Non come azionista. Ci sono trattative avviate per una nuova proprietà, sia con l’Oriente che con l’Occidente, ma sono pronto a restare per dare la mia esperienza. Non c’è fretta però. Tutte le cordate interpellate, specialmente quella asiatica, vogliono che rimanga per la gestione. Quella americana invece vuole il 100%. Tacopina mi ha portato un ex palermitano, io gli ho chiesto una lettera di intenti. Io sono pronto a cedere in una settimana, ma pensò che i tempi per gli orientali possano essere più lunghi. Guardate il Milan".

Zamparini ammette anche che la situazione economica del club, che da sempre preferisce mantenere un bilancio positivo piuttosto che fare spese folli, farà sì che il mercato del Palermo non sarà votato all'acquisto di giocatori costosi: "Non ci saranno colpi, ma un mercato fatto con oculatezza da Rino, che conosce il calcio meglio di tutti, e da Corti, che è uno dei migliori osservatori. Sarò sempre vicino a loro e alla nuova proprietà presenterò uno staff di primo livello. Sono felice anche per le giovanili che continueremo a sviluppare. Abbiamo 5-6-7 innesti pronti, Rino ha l’esperienza per costruire una squadra. Se ha portato in A il Cesena senza una lira, può farlo anche a Palermo con l’uscita di Vazquez e con i bonus per Viviano e Benali. Il mercato però non è difficile solo per noi. Cavani, Pastore e Dybala non erano colpi. Il nostro capo osservatore deve portare giocatori di qualità. Come Dybala, Cavani ed Hernandez; giovani di qualità. Siamo disposti a fare sempre la nostra politica, chiaro che per equilibrare il bilancio sono servite plusvalenze e adesso spero venga fuori la nostra primavera. La politica del Palermo è la stessa degli anni scorsi, solo che prima avevamo stipendi da 45 milioni come la Fiorentina, e oggi siamo a quota 25".

Vazquez, dunque, andrà via da Palermo. Sorrentino e Gilardino lo hanno già fatto. E Zamparini ha un pensiero sia per il Mudo, destinato ormai ad approdare al Siviglia, che per i due veterani che ricominceranno rispettivamente dal Chievo e dall'Empoli: "Mancherà Vazquez, ma Embalo e Balogh saranno pronti. Lo scorso anno c’è stato un inizio traumatico con Iachini che non si è presentato per offerte di altri club, ma nella disgrazia ci siamo salvati. Le circostanze ci stavano condannando, ma abbiamo dimostrato di non essere da B. Il Siviglia si è avvicinato a Franco, mi hanno chiamato dall’Inghilterra per ribadire l’interesse. Lui ha rifiutato la Cina che ci avrebbe portato più soldi La squadra è quella dell’anno scorso senza Vazquez. Gila e Sorrentino per me non sono perdite. Posavec è un ottimo portiere, non ci manca Maresca e gli attaccanti di ora sono migliori del Gilardino di adesso. Nestorovski aspetta il passaporto bulgaro".

Poi a prendere la parola è stato Rino Foschi, che ha riassunto in alcune brevi risposte la dinamica che seguirà il mercato del Palermo: "Sono tornato perché ho tanta voglia e mi sono trovato bene col Presidente. ho lasciato Palermo ricordandone la passione e non c’è rivincita nel calcio. I miei riconoscimento li ho sempre avuto, sia dal presidente che dall’ambiente. È un rischio, so di non potermi ripetere. Non si viene a Palermo in guerra, si viene a lavorare e tolte Sassuolo e Samp tutte hanno i nostri problemi. I palermitani sono stai abituati bene da Zamparini nei primi dieci anni. L’anno scorso è stato un po’ particolare, non dobbiamo partire da quello. Ballardini ha fatto bene tanti anni fa ed è stato confermato. Lui si è salvato e merita la conferma, avendo un contratto in essere. Tra di noi si è pensato che lui potesse restare. Il Palermo ha finito ieri il campionato è nell’anno del l’Europeo il mercato va a rilento. Ci sono uscite importanti e diverse entrate vanno completate può darsi che fra qualche giorno ci siano i primi segnali. Intanto abbiamo un buon organico. Vazquez è un giocatore che merita e che ha dei costi. Non si fa una trattativa dalla sera al mattino, siamo ancora lontani. Giustamente il Siviglia si è fermato ad una determinata cifra e ci sono altre squadre, ma non si chiude in 24 ore. Vazquez va via sicuramente, si è quasi al traguardo col Siviglia perché dobbiamo sistemare i bonus. Il ds del Siviglia da quel che ho capito vuole sia Vazquez che Correa".