Alex Trajkovski si unisce alla schiera di chi vuole cancellare l'ultima annata nera con il Palermo. L'attaccante macedone, protagonista in conferenza stampa nel terzultimo giorno di ritiro a Bad Kleinkirchheim, dopo la prima stagione di apprendistato si aspetta qualcosa in più: "Abbiamo vissuto una stagione difficile, per me era la prima stagione in serie A. Ho potuto vedere come si gioca in Italia, mi sono ambientato e adesso in questa seconda stagione penso che dovrò fare meglio della prima. Sto lavorando bene per me stesso e per la squadra, non dobbiamo ripetere quanto è successo l'anno scorso. I miei gol? Se in partita ci sono le occasioni per fare gol, sono tutti importanti per il risultato. La cosa più importante per un attaccante è fare gol per aumentare la fiducia. Più occasioni si creano, più facile è segnare. Non conto il numero di gol che faccio, ma è ovvio che mi piacerebbe farne il più possibile. Penso solo a fare bene qua, l'atmosfera nello spogliatoio è buona e lavoriamo per l'inizio della stagione".

Il legame tra Trajkovski e la piazza di Palermo si è rinsaldato a fine stagione, quando l'ex Zulte Waregem ha deciso di restare in città per trascorrere le vacanze. Due settimane sulla spiaggia di Mondello, al fianco della moglie incinta, e poi via verso la Carinzia in compagnia dei suoi compagni: "Sono rimasto in vacanza a Palermo, è una città in cui mi trovo bene e la spiaggia di Palermo mi piace molto. Ero giù con mia moglie e altri due parenti, abbiamo trascorso delle belle vacanze, ci siamo rilassati un po' e mi sono goduto delle belle giornate. Palermo mi piace, ho preferito trattenermi due settimane prima del ritiro, ma ora penso solo a lavorare. Mio figlio nascerà a novembre".

Uno dei problemi che Trajkovski sembra essersi messo alle spalle è quello relativo alla lingua. Per uno straniero è sempre difficile adattarsi con l'italiano, ma aver avuto a che fare con i suoi compagni più esperti lo ha aiutato sotto questo aspetto: "Quando sono arrivato a Palermo era difficile anche sul piano linguistico, ma ho trovato in ritiro subito i miei compagni, in modo da imparare più velocemente l'italiano. È una lingua difficile, dopo un solo anno non è facile parlarlo bene. L'anno scorso abbiamo cambiato tanti allenatori, per una squadra è sempre difficile soprattutto perchè ci sono novità tattiche tra uno e un altro. Se si resta sempre con lo stesso allenatore è qualcosa di positivo per il gruppo".

Infine qualche battuta relativa a quelli che sono stati i suoi compagni di reparto in ritiro. Fatta eccezione per Robin Quaison, un vero e proprio veterano in rosanero, la curiosità è tutta per Balogh, Embalo e Nestorovski, i tre volti nuovi del tridente del Palermo: "Con Balogh siamo qui da quasi un anno, conosco Nestorovski dalla nazionale. Con loro due mi trovo benissimo in campo e fuori, siamo molto amici e credo che hanno entrambi le qualità per fare bene al Palermo. Ilija ha un grande senso del gol, Norbert è un attaccante che si esalta nell'1 contro 1 in velocità. Quando è arrivato Nestorovski, Balogh non aveva giocato molto. In ritiro stiamo migliorando l'intesa tra di noi, anche con Embalo che l'anno scorso era in prestito a Brescia. Con loro mi trovo bene, sono giocatori di qualità e vogliono giocare, sono convinto che siano pronti per la serie A".