Maurizio Zamparini si coccola Ilija Nestorovski, che piazza il quinto sigillo del suo magic moment con la rete ai danni dell'Italia. Intervistato durante la trasmissione TGMed Sport XL, il patron del Palermo ha fatto capire che nulla è dovuto al caso sul mercato, e l'arrivo del bomber macedone non è un'eccezione: "Quando si fa una ricerca di mercato per un qualsiasi giocatore, va ad informarsi su chi è il giocatore attraverso il direttore sportivo. È successo con Dybala e Cavani ai tempi dei campionati Under 19 sudamericani, oppure con Nestorovski che è stato capocannoniere in Croazia. Se hanno un tale curriculum fin da giovani, vuol dire che non sono brocchi. Io non ho inventato nessuno, ho un carissimo amico che è Curkovic, che conosce bene il calcio in Croazia. Tutti parlano di lobby slava, ma non è così. Tramite Curkovic cercheremo anche un centrocampista, il nostro allenatore stima quelli che abbiamo ma al tempo stesso ha bisogno di giocatori diversi".

Una questione che fa virare il discorso su uno degli argomenti principali in casa Palermo, ovvero la cessione del club. Zamparini fa capire che i cinesi potrebbero investire denaro in base all'obiettivo da porre per il club: "Quando sento dire che tanto venderò Nestorovski, penso che certa gente si meriti non che io venda i calciatori, ma che io venda il Palermo. Se ho fatto certe operazioni, le ho fatte per il bene del Palermo e per far quadrare i bilanci, altrimenti avremmo potuto scordarci la serie A. L'abilità non sta nel fare plusvalenze, ma nel comprare giocatori validi per sostituire i partenti. Ai cinesi ho fatto delle fasce, ho detto che se volevano allestire una squadra per la Champions servono 150 milioni, mentre per mantenere la categoria ne bastano 20. L'operazione è ancora in corso, i numeri ci sono già e a me hanno insegnato che i cinesi sono più ricchi di noi. Ci sarà un'altra riunione a fine mese e un'altra nel mese prossimo. Il Palermo è la principale operazione che conduciamo insieme, ma ce ne sono altre che riguardano la città".

È proprio di interessi collaterali che si parla, in particolare di un nuovo stadio ma anche del futuro centro sportivo. Zamparini parla della possibilità che tutto salti se non verranno date garanzie in questi termini: "Gli investimenti per i cinesi non sono speculazioni come per noi. Lo stadio sarebbe una garanzia della loro presenza, tra l'altro con bassissimi interessi. In Cina vengono prestati dei soldi con bassi interessi perchè non c'è voglia di speculare. Uno stadio andrebbe a creare posti di lavoro, creerebbe economia, andrebbe a ricostruire qualcosa che nel frattempo si è distrutto e ha portato il nostro Paese alla bancarotta. I cinesi del Pavia? Un conto sono i fondi di stato cinesi, un conto è l'arrivo di una persona da sola che dice di voler investire, ma che, come nel caso specifico, ha fatto il passo più lungo della gamba".

A Zamparini viene chiesta la tempistica di un'operazione del genere, che porterebbe il Palermo su una nuova dimensione: "Il calcio è un fattore sociale, non solo economico, verranno fatti degli investimenti importanti per i quali c'è bisogno di interlocutori. Se questi non dovessero esserci, si rischia una seconda Venezia. Io ho sempre portato rispetto alla città e alla maglia, perchè io senza chiedere niente ho portato in alto una squadra di calcio, perciò io non devo ringraziare nessuno. Io non sono palermitano, uno dei più grandi difetti dei tifosi palermitani è che di questo mi si accusa. Invito i palermitani a rischiare e a farsi avanti, visto che la città è dei palermitani".

Il patron spiega ancora che determinati sacrifici, come la cessione di Dybala e altre operazioni, sono state fatte per il bene del Palermo: "Se un anno fa non avessi ceduto Dybala, avremmo avuto un buco in bilancio di 40-50 milioni di euro. Se quest'estate non avessi trovato qualcuno in grado di investire 10-15 milioni di euro, probabilmente non avremmo potuto finire il campionato. Purtroppo molta gente preferisce tenere la testa sotto la sabbia e preferisce non sapere, perciò critica e basta. E sono anche disposto a premiare lautamente chiunque tiri fuori l'eventualità che io prenda del denaro dal bilancio del Palermo. Dopo la finale di coppa Italia del 2011 non c'erano più soldi da investire".