Giuseppe Pezzella si lega al Palermo ed è pronto a diventarne, perchè no, una bandiera. Il terzino napoletano è stato protagonista della conferenza stampa che si è svolta a Boccadifalco, e ha espresso grande gioia sia per il rinnovo del contratto appena firmato fino al 2020, ma anche per il fatto di essere diventato un elemento importante nelle rotazioni della formazione rosanero, come si è visto a Napoli in cui ha disputato una bella gara pur contro avversari di ben altra categoria: "È un motivo d’orgoglio aver rinnovato col Palermo, sono arrivato che giocavo con gli Allievi e adesso sono in Prima Squadra. Ringrazio il Presidente, il Direttore e tutta la Società per avermi offerto la possibilità di proseguire la mia avventura qui. La situazione non è facile ma bisogna giocare con la testa sgombra da ogni pensiero e ogni paura. Il paragone con Chiellini mi inorgoglisce. È il momento più importante della mia carriera, non devo sentirmi appagato. La squadra è molto carica per la partita contro il Crotone, sappiamo che possiamo riaprire il campionato con una vittoria".

Alla soddisfazione di Pezzella si aggiunge quella del direttore sportivo. Nicola Salerno ha ribadito l'importanza di un giovane di cosi grande potenzialità all'interno del progetto tecnico del Palermo, sottolineando anche la bravura dello staff che gravita attorno al settore giovanile rosanero: "Siamo felici di aver rinnovato con Pezzella, crediamo molto nelle sue potenzialità. Può crescere ancora tanto. Per il Palermo è un’operazione importante, per il presente ma anche per il futuro. I ragazzi come Pezzella, come Goldaniga, come altri ragazzi sono delle certezze per noi. È una risorsa in più per il club. Il Settore Giovanile ha sempre lavorato bene in questi anni, Baccin e la sua squadra sono legati al Palermo e alla città".

Anche Andrea Rispoli suona la carica in vista del rush finale della stagione. Il terzino rosanero è stato ospite della trasmissione "Casa Minutella" andata in onda su TRM, e ha parlato del brutto momento del Palermo, ma anche dell'importanza di radunare tutte le forze possibili già da domenica, quando al "Barbera" arriverà il Crotone: "In questo momento non dobbiamo pensare a com’è andato il mercato, ma a quelli che siamo oggi. Dobbiamo andare a mille tutti insieme. Adesso dobbiamo evitare di pensare a chi non è arrivato, ma solamente a quelli che siamo: il nostro pensiero va interamente al risultato: sappiamo di dover vincere per recuperare lo svantaggio che abbiamo sull’Empoli. A fine anno tireremo le somme. Negli allenamenti tutti noi dimostriamo sacrificio, ci mettiamo tutti a disposizione dell’allenatore. I risultati fin qui non sono stati buoni, ma ci hanno anche sorpreso perché il nostro impegno non è mai mancato. Per noi Palermo-Crotone è come una finale di Champions League. Noi invitiamo tutti i tifosi a darci una mano: da parte nostra sempre impegno massimo. Vogliamo far togliere ai nostri sostenitori importanti soddisfazioni. Quando corro sulla fascia, se c’è il fiato della gente del Barbera che mi accompagna, la progressione mi pesa di meno".

La situazione attuale non è delle migliori, ma non è lontano il Palermo forte e qualitativamente valido in cui è arrivato Rispoli. Una squadra in cui figuravano giocatori come Dybala e Vazquez, ma anche un talento in crescita come Belotti, esploso purtroppo dopo il suo addio ai rosanero: "Con Dybala e Vazquez era tutto più facile, purtroppo è solo un ricordo. Un motivo d’orgoglio poter indossare la maglia che hanno vestito loro, ma anche Pastore, Cavani e altri. Sapevamo che Belotti avesse un potenziale importante: ogni volta che entrava, segnava. Faceva gol e incideva sulle partite. Poi nel 2015 ha fatto delle scelte ben precise e ha deciso di andare al Torino. Ma sapevo fosse un gran talento".

Un Rispoli che sta lavorando duramente anche per raggiungere un obiettivo altissimo, come la chiamata della Nazionale: "La maglia della Nazionale è qualcosa di speciale. Tutti ci pensiamo, ma è solamente una conseguenza di ciò che fai con il tuo club. E’ un sogno, sognare non costa niente, però è difficilmente realizzabile".

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