Ancora una volta, l'occasione che si presenta in maniera ghiotta non viene sfruttata dal Palermo. Arriva ancora una sconfitta, ed è ancora una volta pesante nel punteggio, ma non nella prestazione fornita dalla squadra allenata da Diego Lopez. La Roma, che cercava al tempo stesso un risultato positivo per ritrovare il sorriso ma anche una gestione oculata della rosa in vista della sfida di Lione, passa al 'Barbera' facendo probabilmente il minimo indispensabile per portare a casa i tre punti. E in casa rosanero scema leggermente l'entusiasmo che era venuto inevitabilmente fuori all'inizio della settimana. Lo sbarco in pompa magna di Paul Baccaglini aveva generato energia positiva rinnovata in casa siciliana. Il nuovo presidente praticamente sempre in giro per la città per conferenze, incontri e per cercare consensi in un periodo nero. Tutto cancellato da 90 minuti in cui il Palermo, in ogni caso, non ha fornito una prestazione negativa. Ci hanno pensato i singoli giallorossi a disposizione di Spalletti a fare la differenza. È bastato un guizzo di Grenier e un buco di Morganella per lanciare El Shaarawy verso lo 0-1. È bastata un'accelerazione del nuovo entrato Dzeko per raddoppiare e gelare il 'Barbera'. Poi, alla fine, ha voluto partecipare alla festa anche Bruno Peres.

Come detto, però, in ogni caso non è tutto da buttare per il Palermo che si avvia al rush finale della stagione. Diego Lopez ha mandato in campo la solita formazione coraggiosa. Coraggiosa ma anche capace di creare qualcosa, come quando Nestorovski ha sorpreso Szczesny dalla linea di fondo, segnando dopo 5 minuti. Una situazione incredibile, probabilmente inaccettabile per la terna arbitrale che ha optato per l'annullamento per fuorigioco. Anche se già in presa diretta si aveva la sensazione che non ci fosse un reale motivo per negare la gioia al bomber del Palermo, nel giorno del suo compleanno. La rete di El Shaarawy aveva spento i rosa, capaci poi di ripartire a mille dopo il rientro dagli spogliatoi. Ma anche in questo caso, dopo una grande mole di gioco seguita poco sul piano realizzativo, è arrivata la doccia gelata con Dzeko. Così ancora una volta il Palermo esce ridimensionato dal campo, con quel -8 dall'Empoli che rimane.

I toscani continuano a frenare, con il quinto ko consecutivo che si materializzato a Verona con il Chievo. Ma il Palermo continua a non approfittarne, restando fermo lì in classifica e non avanzando di un passo. Otto punti erano un paio di settimane fa, otto punti sono rimasti. E nel frattempo, le giornate passano e lo striscione dell'arrivo è più vicino per gli azzurri rispetto ai rosa. Intanto il Palermo prepara quella che sarà la terza, ma anche l'ultima gara di un marzo reso cortissimo dagli impegni delle Nazionali. Si va alla Dacia Arena, contro quell'Udinese che negli ultimi sette giorni ha bloccato la Juve e ha espugnato Pescara. Una squadra - quella friulana - che potrebbe dunque affrontare gli uomini di Lopez con la "pancia piena". O almeno, questo è quello che si augurano i tifosi, nell'affrontare una trasferta sulla carta complicata.

Ma ciò che aspettano con maggiore ansia i tifosi, è conoscere più a fondo la situazione societaria. Paul Baccaglini si è fatto notare, finora, solo per la sua imponente presenza scenica. Di atti concreti nemmeno l'ombra, e non potrebbe essere altrimenti. Sotto l'aspetto sportivo non ci si può aspettare nulla: il mercato è chiuso, la squadra non va toccata in nessun aspetto per evitare ulteriori cedimenti così come la dirigenza. Sotto l'aspetto delle infrastrutture, il nuovo patron sta facendo il possibile, con incontri con le principali istituzioni e conferenze stampa in cui si chiarisce - nei limiti del possibile - ciò che va fatto e che verrà fatto. E poi c'è il fattore legato alle elezioni, che tiene con le mani legate il Palermo sul fronte del centro sportivo e soprattutto del nuovo stadio. Quest'ultimo potrebbe essere il fiore all'occhiello della futura nuova proprietà. Ma come detto, bisognerà aspettare.