Sempre il campo in testa, ma anche la questione societaria e un paio di testa a testa verbali tra Zamparini e Baccaglini a tenere banco, quasi a non voler lasciare tregua e tranquillità a una squadra in difficoltà e a un ambiente in ebollizione. Una nuova settimana particolarmente calda in casa Palermo, con una lotta per la salvezza che non trova sbocchi favorevole in un'altra domenica in cui tutte le squadre alle spalle dei rosa, così come l'Empoli che rappresenta l'obiettivo da insidiare e da sconfiggere, sono uscite battute dai rispettivi impegni. La formazione di Diego Lopez, ancora una volta, non ha voluto essere da meno, rimediando l'ennesima batosta di un periodo sempre più nero soprattutto sul piano difensivo. Così, dopo le tre reti messe a segno dalla Roma nell'incrocio di quasi due settimane fa al 'Barbera', è toccato all'Udinese scherzare a più riprese la retroguardia del Palermo, realizzando quattro reti e rischiando una goleada ancor più sostanziosa nel finale di gara. Quasi lo stesso risultato e la stessa condizione vissuti due settimane prima, quando all'Olimpico di Torino i granata segnarono tre volte con il grande ex di Belotti. E anche in questo caso è arrivata un'espulsione a rendere ancor più salato il conto da pagare per i siciliani: l'ungherese Balogh contro il Toro, capitan Diamanti alla Dacia Arena.

Ancora una volta, però, a fare paura è il netto calo di tensione e di concentrazione con cui la formazione allenata dal mister uruguaiano si ritrova ad avere a che fare ad un certo punto delle partite, e ancora una volta ciò accade nelle seconde frazioni. Se andiamo a considerare proprio le ultime tre partite disputate del Palermo - quelle contro Torino, Roma e Udinese - i primi tempi sono stati più che incoraggianti, sia sul piano della tenuta del campo che su quello del punteggio acquisito al duplice fischio di fine primo tempo. All'Olimpico contro gli uomini di Mihajlovic, i rosa erano in vantaggio grazie al gran gol di Rispoli. Contro i giallorossi il punteggio recitava 0-1 con il blitz a centro area di El Shaarawy, ma con un Palermo gagliardo e che stava provando in più di un'occasione a fare male ai capitolini, con tanto di rete annullata (ingiustamente) a Nestorovski sullo 0-0. Infine in terra friulana i rosa erano andati in vantaggio con Sallai e stavano tenendo bene il campo, prima della fucilata dal limite di Thereau che ha riportato l'equilibrio prima dell'intervallo e di una nuova disfatta, patita contro i bianconeri così com'è accaduto contro il Toro e al cospetto della Roma.

Tutto (o quasi) passa dai piedi di Nestorovski
Tutto (o quasi) passa dai piedi di Nestorovski

Resta da capire cosa passi per la testa dei giocatori in determinate situazioni, visto che anche in altre occasioni nel corso della stagione il Palermo è passato in vantaggio per primo, salvo poi rovinare tutto e cedere il passo agli avversari. Basti pensare alle gare di andata contro le stesse Udinese e Torino, oppure alla trasferta di Bologna e ai match contro Pescara in casa e Sassuolo lontano dal 'Barbera'. Tutte gare in cui i rosa erano riusciti a trovare il gol per primi, salvo poi farsi raggiungere o addirittura superare e farsi sommergere dalle reti rivali. Situazioni di punteggio che poi diventano pesanti sul piano psicologico prima ancora che su quello dei risultati al triplice fischio, e di conseguenza su quelli dei punti incassati. Una squadra, quella attualmente in mano a Diego Lopez, che sembra patire anche un problema di condizione fisica, visto che di punto in bianco Nestorovski e compagni sembrano quasi smettere di correre e di lottare, restando in totale balìa dell'avversario di turno. E poi tornando alla questione psicologica, incassare un gol sembra quasi la mazzata definitiva per una squadra che già l'anno scorso ha vissuto una situazione ai limiti del dramma, con allenatori chiamati e poi sostituiti dopo una manciata di giorni, e una salvezza conquistata solo all'ultima giornata, vincendo e per giunta soffrendo contro una squadra - l'Hellas Verona - già condannata alla B.

Resta da capire se il Palermo avrà ancora le forze, sia fisiche che mentali, per dare la caccia ad un obiettivo che sembra allontanarsi giornata dopo giornata. E fa quasi sorridere il fatto che una squadra capace di fare appena quindici punti in campionato (in media un punto ogni due gare, o giù di lì) mandi ben dieci giocatori a rappresentare le rispettive Nazionali. Numeri che farebbero invidia anche a squadre di metà classifica, ma che in termini di punti e di piazzamenti in campionato valgono ben poco. Tra nove giorni al 'Barbera' arriverà un Cagliari ormai salvo e quindi privo di motivazioni, oltre ad essere squadra non esattamente imperforabile in difesa. L'ennesimo banco di prova, se comparato con la mission impossibile che attende l'Empoli allo Juventus Stadium, per capire se questo Palermo sarà ancora in grado di lottare per restare in A: vincere e approfittare dell'assai probabile ko dei toscani porterebbe i rosa a -5, con uno scontro diretto da giocare in casa all'ultima giornata e quindi con il bisogno di recuperare appena due o tre ulteriori punti per giocarsi tutto negli ultimi 90 minuti. Se quella contro i sardi non è un'ultima spiaggia, dunque, poco ci manca.