A due giorni dalla sconfitta contro il Cagliari, il Palermo di Diego Lopez ha ripreso i propri allenamenti, iniziando la preparazione in vista del match di sabato contro il Milan. 

Proprio all'entrata di Boccadifalco, i calciatori rosanero hanno trovato diversi striscioni appesi dagli Ultras in cui si offendono i giocatori stessi. 

E proprio Roberto Vitiello ha avuto modo di commentare le scritte intervenendo in conferenza stampa: “Ci danno dei 'mercenari'? Adesso è normale che il tifoso sia deluso, è normale che ci sia rabbia nei nostri confronti - commenta Vitiello - Noi ci mettiamo sempre la faccia quando indossiamo la nostra maglia. E vi garantisco che sconfitte del genere ci fanno andare a casa con tanta tristezza addosso, che influisce anche sulle nostre famiglie. La gente questo non può saperlo, ma è così". 

L'ex Siena parla del periodo negativo della squadra: “Questa situazione brucia tantissimo. È frustante non riuscire a vincere, e lo è ancora di più non farlo quando giochiamo in casa. Con quale spirito andiamo a giocare contro il Milan? Non è ancora finito nulla, non giocheremo con la testa sgombra. Il Milan sta attraversando un momento difficile, lo sappiamo e proveremo a compiere il miracolo". 

Ma per Roberto Vitiello non è ancora arrivato il momento di gettare la spugna: “Non vogliamo ancora parlare di resa. Certo, è stata una bella batosta. Avremmo potuto avvicinarci all'Empoli, ma mancano ancora due mesi e lotteremo fino alla fine per rimanere in serie A". 

Un'ultima battuta il difensore rosanero l'ha dedicata all'analisi della partita, in cui, ancora una volta, il Palermo è passato in vantaggio per poi farsi rimontare: "Passiamo in vantaggio e poi perdiamo? Difficile fare un’analisi in questo senso. Di sicuro c’è da dire che la squadra ha dei limiti tecnici e caratteriali. Non c’è una errore che commettiamo e che possiamo risolvere per migliorare. Ci sono dei limiti e il discorso è un po’ ampio. Lo sappiamo da inizio stagione che la situazione è questa. Alcune volte siamo andati oltre i nostri limiti ed è andata bene, altre volte, tante altre volte, no ed è andata male. Se ci siamo sentiti abbandonati dalla società? Non voglio entrare in merito, perché io sono un calciatore. Sono stato onesto nel dire che abbiamo dei limiti, lo dico con molta onestà. Ma non posso rispondere. E’ una domanda, questa, da porre ad altre persone, non a me".