Dopo il giorno degli arrivi e dei ritorni importanti, come quello del presidente Paul Baccaglini, a Palermo è scoccato oggi il giorno delle presentazioni. E anche in questo caso si può parlare di una doppia presentazione, visto che la sala stampa dello stadio 'Renzo Barbera' ha accolto Fabio Lupo e Bruno Tedino, rispettivamente il direttore sportivo e il tecnico ai quali il club rosanero si è affidato per la prossima stagione. Ha preso la parola per primo proprio il nuovo ds, il quale ha ribadito alcuni concetti espressi ieri, nel giorno del suo sbarco in Sicilia, in primis l'irrinunciabilità dell'offerta formulata dal tandem composto da Zamparini e dallo stesso Baccaglini: "Per me è un onore essere a Palermo, con una società di tradizione che rappresenta una città importante. L'obiettivo è quello di riportare il club nelle posizioni di vertice del nostro calcio, per questo garantiremo impegno e professionalità. Bisogna avere innanzitutto umiltà per approcciarsi nel migliore dei modi al Palermo, serviranno figure e uomini motivati: tra questi, anche il segretario generale Gianni Francavilla e il team manager Vincenzo Todaro. L'orgoglio c'è, adesso servono impegni e fatti".

Dopodichè è stata la volta di Bruno Tedino, che in un certo senso assume la carica ricca di maggiori responsabilità, se non altro perchè quello dell'allenatore è stato un ruolo abbastanza delegittimato nella fase finale della gestione Zamparini, con oltre dieci esoneri in appena due campionati. L'ex tecnico del Pordenone non sembra curarsi più di tanto di questo aspetto, volgendo lo sguardo e la mente soprattutto a quel che ci sarà da fare per riportare subito il Palermo in serie A: "C'è passione, c'è voglia e c'è anche l'orgoglio di chi proviene da una realtà più piccola per giocarsi le proprie carte. Ho avuto modo di confrontarmi sia con Zamparini che con Baccaglini, l'ambiente è compatto e non ci sono stati compromessi di sorta per arrivare a questo punto. Dobbiamo garantire al Palermo un futuro importante, con un lavoro basato sulla continuità. Diamanti via? Per lui la B è un campionato riduttivo, inoltre bisogna tenere conto dell'obiettivo di ringiovanire la rosa. Sarà la società a parlare col giocatore. Mi piace molto il rapporto tra Zamparini e Baccaglini, ho avuto modo di parlare di calcio e anche della mia storia. Il proprietario credo sia una figura molto leale, anche capace di ascoltare. Io sono aziendalista, ma sin qui non ho avuto indicazioni su chi schierare o su moduli da utilizzare".

Tedino, ripartendo proprio dal discorso relativo al futuro di Alessandro Diamanti, che è dunque sempre più lontano da Palermo, ha fatto capire proprio ciò di cui avrà bisogno la formazione rosanero sul campo per vincere il campionato o comunque per acciuffare un posto che riporterà la squadra nella massima serie: "Più che di singoli, bisogna avere le idee chiare su come praticare un buon calcio. Servono, inoltre, personalità e attributi, caratteristiche che bisogna avere nel proprio Dna. Il mio è un sistema di gioco che si basa sulle verticalizzazioni, con grande velocità e rapidità di esecuzioni. Ingegneri, in questo senso, potrà darci una mano. Ha già fatto la B, in C era un valore aggiunto. Abbiamo il dovere di riconquistare la piazza, dobbiamo dare entusiasmo a chi in questo momento appare arrabbiato e scoraggiato. I nostri tifosi sono passionali e anche gli ultimi fatti lo hanno dimostrato. L'amore c'è, bisogna adesso tramutarlo in energia positiva. Questo è un punto a cui tengo molto, un obiettivo da raggiungere".