Catania e Parma si dividono la posta al Massimino dopo una partita abbastanza scialba. Nei primi 45' vince la noia con un Parma che fa la partita, ma mai capace di rendersi veramente pericoloso. Di certo le condizioni del campo non favoriscono il gioco e non sorprende che la prima vera palla gol capiti su palla inattiva: al minuto 43' Spolli colpisce di testa direttamente da un calcio d'angolo e Mirante risponde. Donadoni prova a scuotere i suoi e manda in campo Palladino, al posto di un evanescente Cassano, che ha davvero faticato ad inserirsi nella manovra ducale nella prima metà di gioco. La mossa funziona e il Parma prova a reagire: Al minuto 48' doppia chance per Amauri che però viene doppiamente fermato e il Catania riesce a salvarsi.

Passa una manciata di minuti e il Parma ci riprova: contropiede dei ragazzi di Donadoni, che si involano 5 contro 2 verso la porta di Andujar ma il Catania riesce a sventare. Il Catania risponde solamente al minuto 78' quando Plasil di prepotenza entra in area e vince un rimpallo con il quale libera un gran diagonale che lambisce il palo e va sul fondo. Il Massimino si esalta e prova a trascinare i padroni di casa che collezionano solo diversi calcio d'angolo. Al minuto 84' contropiede Parma, orchestrato da Acquah che con una stupenda finta manda a vuoto Spolli e calcia col sinistro ma Legrottaglie si immola e respinge. Sulla stessa azione proteste del Parma per una vistosa trattenuta su Amauri.

Le squadre continuano a provarci a testa bassa ma senza mai davvero impensierire le rispettive retroguardie. Dopo quattro minuti di recupero il triplice fischio sancisce un pareggio che lascia l'amaro in bocca più al Parma che al Catania. Gli uomini di Maran continuano a stentare e questo Catania appare soltanto una copia sbiadita di quello brillante e ordinato della scorsa stagione. I ragazzi di Donadoni hanno fatto trasparire una condizione atletica migliore rispetto alle ultime uscite, ma il gioco è ancora abbastanza spento e la manovra poco fluida. Per entrambe le compagini ci sarà davvero tanto da lavorare.