"Ora sto meglio. Ho deciso di chiudere il rapporto col Parma dopo una presa per il culo durata sette mesi, sono stanco, ho deciso di lasciare tutto. Non ce l'ho con i tifosi di Parma, con i miei compagni e con chi lavora, ma con chi ha fatto un disastro dopo che avevamo fatto del Parma un giochino perfetto". Testo e parole di Antonio Cassano, attaccante che ieri ha deciso di rescindere il suo contratto col Parma, ai microfoni di Tiki Taka. Situazione insostenibile a quanto pare. Non è una questione di soldi, ma d’onore. Cassano lancia un messaggio a Parma, al Parma ed al calcio italiano.

“Non sono i soldi il problema. Non lo sono per me: la cosa brutta è che ci sono persone che guadagnano molto meno e non prendono un euro da sette mesi. Ogni volta ci dicevano che ci avrebbero pagato domani e il giorno dopo ci ripetevano domani: basta, non ce la facevo più, questa situazione di agonia era insostenibile. Se ce l'ho con la vecchia proprietà o con quella nuova? Con tutti, quelli nuovi manco so chi sono: in venti giorni sono passati quattro presidenti. Quindici giorni fa è arrivata la nuova proprietà, ma non è cambiato nulla. Lascio tutto perché sono stanco: vince la dignità per me, prima dei soldi. E non ci sono altre squadre di mezzo: il mio procuratore mi aveva proposto l'America, ma in America o a Dubai ci andrò a quarant'anni, quando non riuscirò più a correre". La situazione è precipitata nell’ultimo periodo, non per questioni di squadra oppure di campo, ma d’onore. Tre giorni fa aveva Cassano aveva chiesto il pagamento degli arretrati al club (circa sei mesi). La società parmense aveva reagito in modo piccato, con un comunicato in cui si sottolineava che la mossa, definita erroneamente "messa in mora", era in realtà "un mero invito di pagamento, del tutto inconsueto e fine a se stesso, oltre che assolutamente inutile".

Il caso sembrava concluso quando l'attaccante, in vista della gara di domenica al Tardini, è stato convocato per la gara con il Cesena. Nonostante la panchina, il barese era stato invocato dal pubblico a gran voce, ma il suo ingresso non è servito ai fini del risultato. La sconfitta del Parma ha condannato la squadra ad una B quasi certa ed inasprito i termini della contesa. A fine gara, contestazione della curva: Cassano è andato a parlare con i tifosi, quasi dovendosi giustificare per l’accaduto. Nonostante la chiacchierata l'ultima goccia aveva già fatto traboccare il vaso. Per uno che aspetta lo stipendio da mesi, troppo. Accordo per la risoluzione consensuale, Parma e Cassano hanno divorziato.