Il Parma ha un nuovo proprietario: al via le presentazioni di rito. No, anzi. Questa volta il rituale delle presentazioni verrà leggermente stravolto. Troppe le delusioni dei vari personaggi arrivati in Emilia con la fama dei salvatori. Troppe le delusioni di una piazza, giocatori e staff compresi, che è appassionata e vogliosa di Calcio e di Passione. Questa volta non bastano i nomi, non bastano i soldi, fittizi e ipotetici, delle società che si presentano alla porta del Parma Calcio: no, basta. Questa volta la presentazione ed il biglietto da visita devono necessariamente essere qualcosa di concreto e tangibile. Il Parma deve salvarsi da questa crisi, da questa ombra di fallimento che si prospetta. Quindi, prima di nomi e cognomi, servirà sborsare i soldi necessari a salvare la Società Parma, con annessi stipendi dei calciatori, dello staff e gli arretrati burocratici, poi ci si potrà salutare e presentare come si deve.

Il nuovo presidente del Parma è Giampietro Manenti, quaranticinquenne amministratore delegato della Mapi Group, società di servizi che ruota nell’orbita del colosso russo Gazprom. L’imprenditore si è presentato ieri a Collecchio e ha parlato con la squadra e con l’allenatore Roberto Donadoni, che parola più, parola meno, gli hanno chiesto di smetterla con le prese in giro e pensare di più al sodo, ai fatti. I fatti che hanno costretto la società ducale ad avere il fiato al collo: in una settimana si dovranno saldare gli stipendi dei tesserati tutti, oltre ai pagamenti di Iva e Irpef. Euro più, euro meno la cifra si aggira sui 15 milioni.

Nell'incontro avuto a Collecchio, le parti in causa (nuova proprietà da una parte, staff e tesserati dall'altra) hanno chiesto delucidazione riguardo gli ultimi avvenimenti della società, che non ha un curriculum particolarmente positivo. La società di Manenti infatti, era in predicato di acquisire sia le Cartiere Paolo Pigna, sia il Brescia di Corioni. Entrambe trattative saltate che hanno fatto storcere e non poco il naso e le speranze dei presenti e della tifoseria. Ciò nonostante, le rassicurazioni sul futuro societario e non solo, da parte degli investitori, sono state pressocchè esaustive sotto tutti i punti di vista. Resta da scoprire come e quando questi ultimi intendono procedere con il saldo. La speranza c’è, il tempo meno. Adesso servono i fatti, basta le parole.