"Quali debiti, guardate i bilanci", non fosse il periodo più buio della fresca storia ducale, già colpita dal caso Parmalat, scapperebbe un sorriso, invece resta dipinta nel volto di tifosi e addetti ai lavori una maschera di amarezza. Siamo al capitolo finale e il vecchio Presidente Ghirardi, pronto a disfarsi del Parma con rapidità, ora millanta un sentimento di dispiacere, di fronte all'epilogo della vicenda. La risposta feroce è di Lucarelli, un simbolo. L'esempio in campo e fuori, semplicemente il Capitano "C’era sempre la consuetudine di pagare gli stipendi all’ultimo giorno, quando le scadenze erano obbligatorie. La prassi ci ha insospettito. Abbiamo capito che c’erano problemi di liquidità. Ma sono cose comuni a molte aziende in Italia in questo periodo di crisi. L’ex presidente Ghirardi negli spogliatoi, ci ha spiegato che era saltato il pagamento perché aveva intavolato una trattativa con Taçi per la cessione della società, ma la trattativa non era andata a buon fine. Io Taçi non l’ho mai visto. Noi ci siamo sempre rapportati con Kodra, il presidente. Devo riconoscergli che lui è stato l’unico, in questo periodo assurdo, a non prometterci nulla. Ci ha sempre detto che la società era in gravi difficoltà economiche e che non sapeva quando ci avrebbero pagato. Manenti ha subito messo sul tavolo belle parole e grandi promesse. Ha mostrato un foglio bancario dove c’era scritto che erano disponibili 100 milioni di euro da investire nel Parma. Qualche dubbio ci è venuto, perché si trattava di una cifra elevatissima. Poi, ogni giorno, il discorso era sempre il solito: ci sono problemi tecnici, bisogna aspettare ancora un po’. Di fatto, non abbiamo ancora visto un euro. Chiederemo direttamente l’istanza fallimento, bisogna accelerare questo processo per cercare di salvare la categoria".

"Ci vuole rispetto", il denaro sfuma contorni definiti, distorce la realtà, porta al superamento di ideali cristallizzati e al Parma, ormai nudo, restano gli uomini come Lucarelli, restano i tifosi, raccolti ieri allo stadio. Non c'è la partita, Parma - Udinese non si gioca, perché la cassa è vuota, ma il pubblico, quello più fedele, è lì, a far sentire la voce, a urlare un disappunto fino ad ora silenzioso. "Chiuso per rapina", questo il cartello che campeggia dinanzi all'impianto. Il Sindaco Pizzarotti accusa Manenti e parla con i vertici della Lega, nessuno crede ormai nel miracolo. 

Una goccia d'acqua che scuote l'amaro deserto ducale proviene da Genova, fronte Ferrero. Il n.1 della Samp allunga la mano a Hernan Crespo, tecnico della Primavera ducale. Dopo la vittoria di sabato con il Carpi, l'ex attaccante del Parma aveva reso noti i problemi dei suoi ragazzi, costretti per mancanza di liquidità a rinunciare addirittura all'acqua calda. In queste condizioni diffcile sostenere un campionato. Ecco allora il progetto Ferrero, Parma a Genova a spese della Samp. Anche nel calcio, quello dei debiti e del vil denaro, c'è ancora spazio per la solidarietà. Nulla che possa salvare il Parma, ma è comunque un segnale.