E’ un Rudi Garcia molto determinato quello che si è presentato questo pomeriggio a Trigoria per la tradizionale conferenza stampa della vigilia, in attesa del posticipo di domani sera tra Roma e Udinese. L’allenatore giallorosso non teme che la sua squadra possa scendere in campo con la testa già al derby: "Sono sicuro al 100% che saremo concentrati solo sull’Udinese: ogni volta che abbiamo fatto molto male, poi c’è sempre stata una reazione importante da parte della squadra. Quello che conta è che dobbiamo essere pronti a morire sul campo! Nient’altro… Sappiamo che se vinciamo la prossima partita, saremo vicini al 2° posto, che è il nostro obiettivo".

La squadra giallorossa domani perderà Gervinho, che come è noto ha avuto un brutto infortunio, ma recupererà invece ben 3 giocatori: Keita, Pjanic e Ljajic. Queste le parole di Garcia sull’attaccante serbo: "Adem nelle ultime settimane non l’ho potuto neanche portare in panchina. Solo col Genoa c’è andato, ma si è visto che non era al 100%. Ha avuto un problema al flessore, forse legato anche ad un problema alla schiena, ed è tornato solo nell’ultima partita. Ora comunque sembra tornato al top fisicamente"

Poi Rudi ha dovuto anche correggere il tiro sulla Juventus, dopo aver teorizzato mesi fa la superiorità della Roma sui bianconeri: "La Juventus è sopra a tutti: è in finale di Champions ed in Italia ha già vinto il campionato. Noi possiamo solo sforzarci di ridurre il gap, ma sappiamo che sono bravi. E non lo sono solo i giocatori, ma anche la società. Tra noi e loro non si tratta comunque di un gap di personalità, ma piuttosto di esperienza. E poi è anche un gap economico, sportivo. Basta solo guardare le ultime stagioni…".

Tornando quindi alla sua Roma, questo è invece il pensiero del tecnico giallorosso sui ritiri a cui vengono costrette talvolta le squadre: "Io sono francese ed il ritiro non è nella mia cultura. Tuttavia c’è da precisare una cosa: un ritiro punitivo non serve a niente, ma un ritiro intelligente invece può essere molto utile, per trovare una maggiore concentrazione. L’unica cosa che serve è il risultato. Il ritiro per me significa mettere tanta pressione su una squadra, e questo a volte serve, a volte no. Poi si parla di uomini e penso che non devo trattare i miei come se fossero bambini. Anche se a volte devo fare il padre ed anche il padre cattivo…". Poi, a proposito delle varie regole comportamentali imposte in settimana ai suoi giocatori, puntualizza: "E’ solo un richiamo al regolamento che già c’era…Abbiamo parlato coi dirigenti e anche loro sono stati d’accordo su questo: è un momento eccezionale e ci vuole allora anche un regolamento d’eccezione…".

La chiusura della conferenza di Garcia è su Steven Gerrard, che lascia il calcio. Le parole di Rudi partono dal suo capitano, Francesco Totti: "Mi faccio da solo una domanda su Totti, visto che sono abituato a riceverne tutte le volte, e siccome stavolta non me la fate, me la faccio da solo! Francesco è un capitano emblematico, come Steven Gerrard. Ed io mi voglio levare il cappello davanti a Gerrard, che finisce oggi la sua avventura, dopo 17 stagioni in campo col Liverpool. Chapeau! Noi abbiamo la fortuna di avere il nostro capitano! Solo questo…".

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