Il rapporto con la città e i tifosi non è mai sbocciato definitivamente, colpa della mancanza di vittorie e di qualche colpo di mercato che non ha reso secondo le aspettative di una piazza comunque sempre molto esigente come quella giallorossa. Walter Sabatini non ha rimpianti, ma ha le idee chiare sul proprio futuro personale.

In una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, l'attuale direttore sportivo giallorosso spiega che quella in arrivo sarà la sua ultima stagione alla Roma: "Il primo febbraio con una mail ho chiesto al presidente di lasciarmi libero perché ho percepito, e lo percepisco tuttora, uno scollegamento tra me e lui... Non posso andare avanti su questo argomento. Non posso rompere oggi, abbiamo traguardi da raggiungere. Lo farò quando sarò a posto con la mia coscienza. Comunque io non ho mai parlato di dimissioni. In un primo momento lui aveva accettato, poi ha cambiato idea. Per un certo momento mi sono sentito un prigioniero, negli ultimi tempi però ho trovato tante persone che mi hanno aperto gli occhi nell’individuare i problemi, le potenzialità. Mi hanno dato speranza. Una cosa però è certa: questo è il mio ultimo anno alla Roma e io continuerò a fare il d.s. alla mia maniera."

Spalletti e Sabatini, vogliadiroma.com
Spalletti e Sabatini, vogliadiroma.com

Sabatini poi ammette che alcuni giocatori non erano forse da Roma, ma rivendica la propria sintonia con Luciano Spalletti"Colpi da Roma? Il 50%? Forse anche meno, ma in quel momento c’era una logica. Mi accusano di non prendere italiani, ma dove sono quelli bravi a cifre abbordabili? Occorrerebbe cambiare il sistema, che invece è stantio. A Roma la gente i calciatori a volte li sbrana. Io impongo i giocatori all'allenatore? No. Li propongo, ma li condivido con l’allenatore. E poi con Spalletti c’è sintonia. Siamo entrambi due disturbati psichici dalla vita. 

Spalletti e Totti, ilmessaggero.it
Spalletti e Totti, ilmessaggero.it

Infine Sabatini dedica un lungo pensiero a Totti, alla vicenda del suo rinnovo di contratto e al suo rapporto non facile con lo stesso Spalletti: "A Francesco ho sempre parlato con affetto. Gli avevo detto: 'Smetti'. Lo penso ancora oggi, però ora che farà il contratto credo abbia una grande occasione: avrà un anno cuscinetto per lavorare su se stesso. Spalletti? Certo che in lui c’era una quota residuale di uno stato d’animo che era maturato in passato, ma Spalletti voleva imporre un modo di essere e ci è riuscito. Ora si sono risintonizzati. Certo, la sintonia sarà stentata, ma occorrerà l’intelligenza di entrambi. Luciano ha avallato l’ok al contratto, ma Francesco dovrà essere generoso con i compagni."