Sei mesi per mettersi in mostra e prendere confidenza con la nuova realtà capitolina, un anno per conquistare definitivamente la tifoseria giallorossa. Diego Perotti vuole prendersi la Roma, tecnicamente come ha fatto da quando si è trasferito dal Genoa a gennaio, ma non solo. Dal ritiro di Pinzolo, dove ieri ha fatto intravedere nella prima amichevole stagionale alcune delle sue giocate, l'attaccante argentino ha analizzato i primi giorni di ritiro, rilanciando inoltre le ambizioni della compagine allenata da Luciano Spalletti

"Ho avuto la fortuna di aver giocato già sei mesi con il mister e fare la preparazione con loro dall'inizio sicuramente mi aiuta a conoscere meglio ciò che vuole il mister ed anche i compagni. Abbiamo fatto solo una partita, nel ruolo dove ho giocato tanti anni. Giocare sulla fascia, da esterno, o da falso nueve non importa, voglio giocare, ma decide il mister. Ogni allenatore ha i suoi metodi e con lui mi trovo benissimo. Sia fisicamente che tatticamente e tecnicamente ci stiamo preparando bene per la stagione. Credo che arriveremo bene al campionato". 

Perotti che, nelle gare giocate fin qui in giallorosso, ha conquistato l'affetto della piazza. L'effetto boomerang, però, potrebbe essere la crescente responsabilità, che l'argentino non avverte, anzi: "Mi piace sentirmi importante. Voglio aiutare la squadra a vincere. Ho avuto la fortuna di giocare subito, e non me l'aspettavo. Per essere un leader e un idolo della tifoseria ci vuole tempo, devo giocare di più, ho fatto solo sedici partite". Riguardo le ambizioni giallorosse in vista dell'inizio del campionato l'ex attaccante del Genoa si sbilancia, nonostante la partenza di Pjanic e Digne"Personalmente, dopo quello che abbiamo fatto lo scorso anno, ho l'ambizione di lottare per lo Scudetto. L'obiettivo è quello. Possiamo competere con tutti, con la Juve, il Milan, l'Inter. Ho tanta fiducia nella squadra e nei miei compagni. Per quyello che vedo credo che la squadra possa lottare fino alla fine". 

Nuovi e vecchi compagni di squadra in questi primi giorni di ritiro, con il sudamericano che parla dell'impatto di Strootman e Iturbe, suo connazionale: "Il giocatore che mi ha sorpreso di più la scorsa stagione è stato proprio Kevin. Si allena come se non avesse avuto infortuni o vacanze. Per noi è un giocatore fondamentale, è un leader, parla con tutti e ci carica. Iturbe? Non lo conoscevo, così come Paredes. Li ho conosciuti in ritiro e Manuel è un giocatore che mi piace tantissimo. Ha forza, tiro, velocità, per me è un giocatore che può aiutare tantissimo la squadra, potrebbe essere utile il prossimo anno". 

Riguardo alla partenza di Pjanic, Perotti risponde così alla possibilità di sostituire il bosniaco con la sua classe: "Se posso sostituirlo? In quel ruolo non ho giocato quasi mai, io posso dare una mano però in qualsiasi posizione, anche in quella dove giocava Mire. Sicuramente non è quello il ruolo dove posso dare il meglio, ma se serve per dare una mano alla squadra sono a disposizione. Cosa cambia senza di lui? Giocare senza di lui penalizza senza dubbio. Mancheranno le sue invenzioni, che a partita chiusa sono importantissime. Adesso però dobbiamo pensare al futuro senza lui, nessuno è indispensabile". 

Infine, un appello alla tifoseria: "Spero che i tifosi ci daranno il giusto sostegno durante la stagione. Sono loro che ti danno le energie a fine gara quando manca qualcosa. Spero che quest'anno l'Olimpico sarà pieno e ci sosterrà in tutte le gare".