A una manciata di minuti dal termine, Badelj trova la rasoiata in buca d'angolo. Szczesny si allunga, ma non riesce ad opporsi, la Fiorentina passa e conserva il vantaggio nei minuti finali. Al triplice fischio, Spalletti non riserva dolci parole a Rizzoli e all'intero comparto arbitrale. Diverse recriminazioni. Il tecnico giallorosso ricorda il contatto - nel corso della prima frazione - tra Dzeko e Tomovic, un intreccio di traiettoria con evidente impatto. Fortuito per Rizzoli, decisivo per Spalletti

Sulla rete di Badelj, invece, posizione delicata quella di Kalinic. Il centravanti viola è sulla linea della palla e, secondo Spalletti, ostruisce la visuale al portiere. 

"Io li ho visti bene dal campo: il fallo di Tomovic su Dzeko è da rigore perché non è stato un contatto, ma una tranvata. Del gol, invece, hanno parlato i ragazzi nello spogliatoio: Szczesny ha detto che non poteva vedere la palla perché era coperto. Non c'è bisogno della lente di ingrandimento per capirlo: qualche calciatore ha raccontato che Rizzoli ha detto che Kalinic era troppo lontano dalla porta per poter disturbare Szczesny. Ma non è così"

Si passa poi all'analisi di "casa". Una prestazione positiva per la Roma, non priva però di alcune imperfezioni. Eccessiva leggerezza sottoporta, un calo fisico nella ripresa. Manca quel pizzico di cinismo che è marchio di fabbrica delle grandi squadre. 

"Quando abbiamo preso la partita in mano, dovevamo essere più cattivi: ci sono state tre o quattro situazioni importanti in cui dovevamo fare meglio. Nel secondo tempo siamo calati un po' e abbiamo perso 3-4 palle facili come ci capita spesso: non siamo stati continui come nel primo. Però resta una buona prestazione, nonostante tutto. Quando si perde si portano a casa le sconfitte, ma non meritavamo di perdere: i professionisti della Roma hanno fatto il loro lavoro, poi nel calcio può succedere di tutto".

Infine, frecciata a Dzeko. Il bosniaco stenta a far valere la sua forza fisica, gioca, a tratti, compassato, quasi in balia degli eventi. Spalletti chiede maggior convinzione, maggior sete di successo. 

"A volte gli manca la ferocia. Devo arrabbiarmi con lui? Qualche volta lo faccio e lui fa 3-4 minuti buoni, poi al quinto...".