La Roma, oggi, è piena di punti interrogativi. Dopo qualche ottima indicazione nelle primissime uscite stagionali infatti, la truppa giallorossa è stata eliminata dalla Champions nella sfida ai preliminari contro il Porto e sembrava che il colpo inferto dai portoghesi fosse stato non indifferente, e che avesse dato una svolta negativa alla stagione; poi una nuova sterzata in meglio grazie a capitan Totti nella gara contro la Sampdoria. E poi, l’Europa League e l’ultimo turno di campionato: un pareggio contro il modesto Viktoria Plzen, una sconfitta, seppur immeritata sempre subita, contro la Fiorentina. Insomma, un nuovo calo in una stagione che non trova il suo filo conduttore. Anzi, ce l’ha, e si chiama Luciano Spalletti: il tecnico toscano lavora, giorno per giorno, e molto del suo impegno e valore come tecnico è riflesso in quanto dice, perché le sue parole hanno peso, non sono mai banali. E già questo è un validissimo motivo per leggerle; difatti riportiamo quanto detto dall’allenatore nella conferenza stampa di presentazione per la gara di domani, quando la sua squadra se la vedrà contro il Crotone, cominciando con le condizioni di Vermaelen, che non è stato convocato: "Thomas non sarà convocato ma sta migliorando le sue condizioni in vista del Torino".

Il problema della Roma non può comunque essere quello di una squadra troppo corta per affrontare tre competizioni nella stessa stagione: "No, la rosa non è corta. Bisognerebbe, certo, averli tutti a disposizione ma non è corta ed è di qualità".

E cosa si può sapere su James Pallotta? Il presidente è stato ospite a Sky in mattinata, dichiarando e auspicandosi di proseguire a lungo il rapporto. Spalletti risponde così: "Il presidente è eccezionale, è il tipo di presidente che a me piace avere. Ha questo entusiasmo di migliorare la Roma, lo vediamo dall'impegno. Riesce a trasferire simpatia a chi ha davanti. È camaleontico, nello spogliatoio è in un modo, a cena uno showman. Da uno come lui io ci comprerei la macchina usata. È innovativo, basta vedere che ci ha fatto giocare a calcio in un campo di baseball. Quello del rinnovo è un discorso che lo dirà il lavoro che riusciremo a fare insieme. Quello che evidenzieranno i comportamenti di squadra. Il futuro è in questo momento qui, io devo prendermi delle responsabilità e che le prende nella direzione giusta".

L'attenzione si sposta poi Daniele De Rossi: "La punizione è finita. Mi aspettavo quanto ha fatto perché ha giocato bene. Se domani gioca gli darò la fascia".

Chiudiamo con una carrettata di parole sui singoli giocatori: Salah, El Shaarawy, Nainggolan e Gerson. "Io faccio sempre un discorso di squadra. Salah ha bisogno di un po' di entusiasmo e questo dipende anche dal gioco della squadra. Se noi cresciamo i giocatori molto offensivi e tecnici ottengono un contributo. Gli attaccanti hanno un peso superiore rispetto agli altri, perché devono fare gol. Sotto l'aspetto della determinazione ci tiro dentro anche gli altri, dobbiamo essere più velenosi. Quello che sta succedendo a Radja lui sta succedendo a livello di squadra. Non abbiamo fatto benissimo, nell'ultima partita ho visto dei segnali importanti. Nel discorso post Firenze ho iniziato dicendo che stiamo sulla strada giusta, dobbiamo continuare a fare così. Dobbiamo rafforzare il nostro possesso palla e essere più determinati. Nell'ultima gara ho visto cose positive, se ci metteremo qualcosa in più riavremo la nostra Roma.

Verso il Crotone, il pensiero si muove verso la formazione, con possibili rotazioni, un nome su tutti può essere un centrocampista, ma anche quello di un'ala che chiede spazio: "Nainggolan è forte quindi a farne a meno ci pensi sempre due volte, però abbiamo una rosa ampia quindi può riposare qualche volta. Noi abbiamo bisogno di comandare il gioco perché da quella qualità riusciamo a far fare quel passettino in più ai nostri giocatori offensivi, riusciamo a infondergli più fiducia e a essere più tranquilli. Il primo passo è a livello collettivo. È con il nostro comportamento che possiamo cambiare la nostra vita e i risultati. Non è uno soltanto a doverlo fare. El Shaarawy è un giocatore di fascia che esprime qualità e tecnica addizionate a velocità ed esplosività, quando entra con le spalle girate alla porta è bravo se indirizza subito il controllo di palla e parte; però gli si può trovare spazio anche da altre parti. Secondo me riesce a esprimere il massimo sia sulla fascia sinistra che sulla destra, anche se lui preferisce la sinistra".

E Gerson? Il brasiliano non si è ancora visto in campo in Serie A, dopo un primo tempo poco convincente in Europa League. "ha delle qualità", spiega Spalletti, "poi bisogna vedere se riesce a metterle subito in evidenza in una squadra come la nostra. Bisogna dargli la possibilità di inserirsi. Ha qualità offensiva però non lo puoi mettere con le spalle girate perché non è rapidissimo. Ha corsa e resistenza però la fase difensiva deve migliorarla. La collocazione va fatta in maniera corretta, quando l'ho fatto giocare a Plzen non ha fatto male, però la squadra non ha funzionato al meglio e ho preferito cambiare. Gli va dato un po' di tempo".

Una battuta anche sulle parole di Corvino, abbastanza pesanti sugli episodi di Firenze: "So che gli ha risposto Sabatini. Corvino è un grande professionista, con quello che ha detto sminuisce la bella prestazione della Fiorentina perché stimola le persone ad andare a rivedere gli episodi fondamentali della partita, e se uno va a rivedere gli episodi fondamentali diventa tutto più chiaro. Per Dzeko basta andare a vedere le sue performance e si accorge che ha queste qualità qui".

"Bisogna concentrarsi sulla qualità del possesso palla", prosegue il tecnico, spostandosi in un ambito differente. "Bisogna comandare la partita così si riesce a fare la differenza, in particolare con gli uomini offensivi. Bisogna riportare qualche palla di meno dal nostro portiere, stazionare di più nella metà campo avversaria. Questo è quello su cui stiamo lavorando di più, però vedo dei miglioramenti importanti. Vedo l'interesse dei calciatori a quello che diciamo e la voglia di mettere in pratica la traccia che gli diamo".

Chiosa, solita, su Totti: "Può giocare dall'inizio come tutte le partite. Io scelgo come ho sempre fatto".