La Roma si prepara alla difficile sfida contro il Torino, con qualche dubbio in formazione ma soprattutto con una forte mentalità, aggressiva, decisa e di alto livello. A condire gli ingredienti, ci pensa ancora Spalletti, nella consueta conferenza di vigilia.

In apertura il consueto punto infermeria, posto che Rudiger e Mario Rui proseguono le terapie con ottimi ritmi: "La situazione è la stessa delle altre settimane. Vermaelen è fermo, gli altri sono a disposizione. Non dobbiamo mettere paletti su di lui, dobbiamo valutare con più calma il suo recupero, perché poi ogni volta che proviamo e alziamo l'asticella torniamo indietro". Poi una conferma, sulla presunta pubalgia del belga: "Sì è quello, però ce ne sono svariati tipi e ci sono infiammazioni che guariscono in 15 giorni e altre che vanno gestite per più tempo. Si dicono tante cose, per ora è pubalgia".

Di fronte si presenta il "nuovo" Toro di Mihajlovic, che incute il giusto timore e rispetto: "Quando si parla del Torino in me si crea un rispetto speciale, chi è innamorato di questo sport è innamorato del calcio e ricorda le imprese del Grande Torino. Sarà una partita difficile. Sinisa è l'allenatore è una persona di assoluto carattere, lo ha dimostrato da calciatore e da allenatore, dovremo lottare forte in questa partita qui. A noi serve dare seguito alle ultime prestazioni e tentare di vincere ugualmente. Hanno dei buoni calciatori e servirà una Roma forte".

Viste le ultime formazioni della Roma è un dato che i giovani in rosa, i ragazzi da vivaio, da far crescere, son pochi e gestiti in modo particolare, nonostante siano una chiara risorsa. Spalletti però usa l'arma della diplomazia: "dobbiamo mettere dei paletti ed evidenziare quello che sarà il futuro, da parte della Roma c'è stata  questa intenzione, mi sembra che siano stati scelti giocatori giusti per quello che si è visto, possono dare seguito a una Roma forte".

Difficile non pensare, visto l'avversario, alla situazione degli ex, su tutti Castan, un esempio per costanza e impegno, nonostante le gravi difficoltà incontrate nel tempo: "La storia la dice lunga sul carattere e la forza del giocatore. A me fa enorme piacere trovarlo da avversario anche se in realtà è ancora un giocatore giallorosso. Avrà possibilità di giocare con continuità al Torino, vorrà dimostrarci domani il suo valore, quando ho parlato con lui ho capito quanto ci tenesse alla Roma, poi con dispiacere abbiamo discusso del trasferimento in un'altra squadra. Si potevano fidare di lui coloro che ce l'hanno chiesto, mi riempie di gioia che giochi titolare, questo per la qualità del ragazzo e della persona".

Il punto Totti, immancabile, alla vigilia dei 40 anni del 10 giallorosso: "Mi ha invitato alla sua festa e penso che andrò a salutarlo, gli farò gli auguri e andrò via. Il regalo glielo faccio, ma non posso dirlo...".

Non solo festa, chiaro, non solo allegria da compleanno importante, ma anche un passaggio sul rapporto tra i due: "Per me le cose sono sempre andate nella stessa maniera e si continuerà così. Lui è della Roma, può giocare dall'inizio, subentrare, uscire, attualmente è perfetto, viene, si allena, è dentro il gruppo, fa riferimenti a collettivo e gioco di squadra, è quello che volevo, si va avanti insieme".

La Roma è ancora ferma a zero vittorie esterne al momento. Sarà un caso o una mancanza di personalità? Il dubbio che si pone Spalletti resta, ma se è vero che  "a volte cala questo fattore, questa caratteristica. Ci sono dei momenti dove la palla viaggia veloce e altre dove ci viene il timore", il toscano punta il dito sul fattore "C":  "Per me è una casualità, abbiamo giocato anche buonissime partite, siamo sulla strada giusta e non dobbiamo tornare indietro".

In formazione, invece, con qualche dubbio sui ruoli di Salah e Florenzi, visto il cambio di modulo operato già contro il Crotone: "Se Salah partisse un po' più centrale e 10 metri più alto, la strada per fare l'1 contro 1 con il difensore centrale è una strada molto più corta, se partisse dal raddoppio sul terzino la strada, appunto, si raddoppia. Poi c'è da valutare Florenzi, se lasciato solo a difendere, se il terzino avversario spinge, lui ha già delle caratteristiche che per fare il difensore-terzino un po' stridono e bisogna valutare delle soluzioni a seconda delle situazioni. Deve sbrogliarsela da solo, se c'è sempre bisogno del resto della squadra, si pò giocare tutti, delle volte devi cavartela da solo".

Poi il "nodo" difesa, con Fazio rilanciato e un Juan Jesus in ombra: "Secondo me possiamo fidarci di Jesus, ha sbagliato in qualche azione e giocata. Aveva un problema e gli ho chiesto di giocare, ci serviva uno in più sulla linea difensiva e domani non lo so chi giocherà, ma andarci a mettere ora mano nella linea difensiva sia un azzardo, domani la partita è importante e i titolari resteranno Manolas e Fazio. Jesus può giocare in più ruoli, è forte di testa, ma ha commesso degli errori come tutti" ha ribadito il tecnico romanista.

Infine, un breve input sulla discussa questione di  Roma 2024: "Mi rimane difficile poter dire molto perché non conosco le cose in profondità, per me è un'occasione da sfruttare. È un'occasione non per Roma, ma per l'Italia, poi è chiaro che ci sono delle cose da mettere a posto e mettersi a fare la conta dei vantaggi e dei svantaggi, ma si darebbe gioia agli sportivi che meriterebbero quel palcoscenico là e dare la possibilità di dare posti di lavoro. Lo dico con superficialità, i conti in profondità non li so".

VAVEL Logo
About the author
Paolo Brescia
Press Officer & Consultant for brand management/ communication. Based in Rome, the eternal city. Author for VAVEL-Italia focused on As Roma.