La scorpacciata europea non può trarre in inganno un allenatore navigato come Spalletti. Avversario morbido, serata perfetta per festeggiare Totti e la Roma. Altra storia la massima serie, altra storia il posticipo domenicale. L'Inter ferita sbarca nella Capitale, in cerca di punti e gloria. La Roma - a un'incollatura in classifica - studia il sorpasso. Notte da cuori forti, Spalletti disegna una Roma con elmetto e spada, senza fronzoli. Atteggiamento conservativo, almeno in apparenza. Rischia Dzeko, fuori El Shaarawy. 

Una certezza, il modulo. 4-2-3-1, dogma del tecnico di Certaldo. Szczesny è il numero uno, almeno in campionato. Conferma, a sinistra, per Juan Jesus, ex della partita. Linea quindi bloccata, con un solo esterno di spinta, Peres a destra. I giovani Paredes e Gerson in panchina, pronti a garantire freschezza ed entusiasmo nel corso dell'incontro, al via la cerniera De Rossi - Strootman. Gestione del ritmo, recupero palla. Curiosità per la trequarti. Spalletti rinuncia a una bocca da fuoco sull'esterno e propone a destra Florenzi. Un giocatore quindi in grado di ripiegare senza difficoltà, aumentando numericamente la mediana in fase di non possesso. 

A sinistra la qualità di Perotti, davanti Salah favorito su Dzeko. L'idea di Spalletti è chiara, "infilare" l'egiziano tra due colossi come Miranda e Murillo, sfruttare la rapidità dell'ex Fiorentina e il palleggio educato dei suoi avanti per acuire le difficoltà dell'Inter nello stretto. 

Ancora assente Vermaelen - stagione tribolata al momento - Fazio accompagna Manolas. Sulla via del recupero Rudiger - venti giorni circa prima del rientro - per Mario Rui, invece, se ne riparla nel 2017. 

Due possibili versioni:

La Roma classica, con Florenzi esterno di difesa e Salah largo a destra. Dzeko in questo caso è il 9 riferimento a centro-area. Bruno Peres scala a sinistra. 

Una Roma d'attesa, Con Florenzi che si alza sulla trequarti, Salah agisce da falso nove e Juan Jesus si adatta a sinistra nei quattro a protezione di Szczesny.