Incredibile harakiri nel finale per la Roma di Luciano Spalletti, che avanti di due reti (3-1) a venti dalla fine non è riuscita a portare a casa i tre punti dal match contro l'Austria Vienna. Gli ospiti ci credono fino alla fine e, in due minuti, riescono a beffare i giallorossi acciuffando un pareggio insperato. A nulla servono le invenzioni di Totti per i gol di El Shaarawy e Florenzi che avevano ribaltato l'iniziale svantaggio firmato da Holshauser. Le due squadre si trovano così a braccetto al primo posto del girone E con 5 punti.  

Spalletti sceglie Alisson tra i pali, con Florenzi e Juan terzini ai lati di Manolas e Fazio. Gerson in mediana con Nainggolan e Paredes mentre in avanti con Totti ci sono Iturbe e El Shaarawy. Risponde con Serbest e Holzhauser a centrocampo Fink, mentre Pires e Venuto sono i due esterni. Grenwald alle spalle di Kayode, unico punto di riferimento offensivo degli ospiti.  

Inizio veemente ed intenso della Roma, che però deve far subito fronte alle offensive dell'Austria Vienna che non rinuncia ad attaccare. La difesa dei viennesi non è però impeccabile e soffre tremendamente quando Totti scala in mediana per aprire i varchi agli inserimenti dei due esterni d'attacco e delle mezzeali. Dopo un paio di potenziali occasioni per i padroni di casa sono però gli ospiti a passare in vantaggio con un tocco sopraffino di Holzhauser, servito in area di rigore da Kayode. Il gol subito non disunisce la squadra di Spalletti, che prontamente perviene al pareggio grazie ad El Shaarawy: il lancio in profondità - che coglie impreparata e non poco - la linea ospite è di Gerson; il pallonetto ad Almer è perfetto. L'estremo difensore austriaco è costretto a lasciare il campo dopo un'uscita fuori dall'area di rigore e viene rilevato da Hadzikic, che non può nulla dieci minuti dopo, quando la supremazia della Roma trova sfogo ancora centralmente: Totti, di prima, vede il taglio dell'italo-egiziano; lo stop di petto è impeccabile, così come il piatto destro che si infila nell'angolo destro alto alla sinistra dell'estremo difensore avversario. Il vantaggio tranquillizza Spalletti e l'Olimpico, con i giallorossi che in scioltezza controllano fino all'intervallo.  

Nella ripresa il canovaccio tattico non cambia affatto, con la Roma che ha sempre il pallino del gioco in mano, mentre gli ospiti si affidano alle ripartenze per provare a mettere la testa fuori dal guscio ed andare a caccia del pareggio. E' sempre tra le linee che i ragazzi di casa trovano le migliori occasioni: Nainggolan si libera sulla sinistra, si accentra e calcia, ma trova solo l'esterno della rete. Qualche minuto dopo, è Iturbe a trovare il varco centralmente per presentarsi in area, ma il suo mancino è sbilenco. Alisson si mette in mostra per le sue doti da libero aggiunto alla difesa, con la difesa giallorossa che spesso si alza leggermente troppo offrendo il fianco alle ripartenze dei viennesi. Spalletti inserisce Salah per provare ad approfittare ulteriormente degli spazi con la velocità dell'egiziano, ma è l'asse Totti-Florenzi a confezionare il gol della staffa: il capitano inventa con l'esterno destro, il laterale finalizza con un destro a volo da posizione ravvicinata. Negli ultimi minuti i capitolini legittimano il vantaggio ma non riescono a trovare il gol del poker, complice l'imprecisione di Iturbe e Salah in fase di rifinitura dell'azione. L'Austria Vienna non abbandona anzitempo l'Olimpico - mentre la Roma si - e in pochi minuti riesce clamorosamente a ribaltare la sfida: Prokop approfitta prima di un cross di Larsen per accorciare, poi è Kayode, su cross di Tajouri, a battere Alisson per il pareggio da pochi passi. Nel finale i giallorossi non riescono ad accendere nuovamente l'interruttore: Totti impacchetta per Dzeko che realizza, ma la segnalazione del guardalinee strozza l'urlo in gola dell'Olimpico intero prima del triplice fischio finale.