Vincere per dare al 2016 un mattone fondamentale, quello del dominio sull'altra sponda della città e della visione netta della vetta del campionato. La Roma di Spalletti arriva al derby carica, con molte suggestioni (anche "pericolose") e una voglia di farsi rivedere per quello che è dopo alcune gara di appannamento, nonostante i risultati non siano poi stati tutti negativi.

C'è già chi pensa a Dzeko come al nuovo Batistuta, un'eresia forse. La Gazzetta dello Sport ha intervistato l'ex attaccante giallorosso Abel Balbo, per parlare (anche) del bosniaco:

Dzeko-Batistuta: "Similitudini poche, anche perché sono due centravanti con caratteristiche diverse tra di loro. Forse Dzeko è un po’ più tecnico, partecipa maggiormente alla manovra e magari aiuta di più la squadra in fase difensiva, ma Batistuta era un centravanti completo: aveva potenza, un tiro micidiale, personalità da vendere e leadership. Lui faceva gol, ma trascinava anche la squadra con la sua voglia e la sua determinazione. E poi era uno affidabile, costante in tutto, a iniziare dal rendimento. Non uno che fa una stagione buona e una magari no. Se continuerà a fare gol con questa costanza, potrà comunque risultare incisivo come fu Batistuta, direi di sì. I gol decidono le partite e per un centravanti fanno la differenza, anche e soprattutto per la propria autostima».

La Roma può insidiare la Juventus fino alla fine? 
«Se Dzeko continua a segnare così perché no? Per me poi la Roma è l’unica squadra che può davvero dar fastidio ai bianconeri. Il centrocampo che ha a disposizione Spalletti in Italia non ce l’ha nessuno, neanche la Juventus stessa».

E' davvero dura metterli a paragone? 
«Direi impossibile, sono lontani anni luce. Senza nulla togliere a Dzeko, Batistuta era di un’altra categoria. Ma quasi per tutti, non solo per Edin».

Il derby comunque non si gioca solo con il centravanti ma anche con le ali, infatti, come riportato da Il Messaggero, i pericoli maggiori per Lazio e Roma potrebbero arrivare proprio dalle corsie esterne offensive. Se i biancocelesti possono vantare il duo composto da Felipe Anderson e Keita, i giallorossi non sono da meno con Salah e Perotti. L'egiziano, a secco da 3 gare coppe comprese, ha comunque segnato 8 reti e fornito 13 assist (4 vincenti), mentre l'argentino è a quota 5 gol e 9 assist (4 vincenti anche per lui). 

Infine, la Roma in difesa potrà contare sul rientro di Manolas, assente da due gare. Il greco conta 103 presenze per un totale di 8.962 minuti, solo Nainggolan nello stesso arco di tempo è stato impiegato più volte (108 presenze) ma con un minutaggio minore (8.831'). Manolas non ha giocato in 15 occasioni (solamente 5 per scelta dell'allenatore) nelle quali la Roma ha vinto 9 volte subendo 12 reti, ma non ha mai saltato un big match. Domenica lo vedremo di nuovo lì, al suo posto, per una leadership ormai indiscussa.