Ancora porta imbattuta, ancora vittoria: quest’anno la Roma è un carro armato nelle gare in trasferta. Stavolta, a farne le spese nella nona giornata di Serie A è un buon Torino, solido in difesa ma troppo carente, senza Belotti, davanti. 1-0 maturato alla metà del secondo tempo con una punizione da maestro di Aleksandar Kolarov, che basta e avanza per festeggiare i tre punti a fine partita. Quinto posto agguantato per i giallorossi a 18 punti: vincendo il recupero da disputare contro la Samp, la banda di Di Francesco sarebbe a -4 dalla vetta del Napoli. 

Sorprende nelle scelte Eusebio Di Francesco: 4-3-3 con Pellegrini, Strootman e Nainggolan in campo insieme, e il belga a fare l’esterno alto, opposto a Stephan El Shaarawy in supporto a Dzeko. Dall’altra parte, Sinisa MIhajlovic deve ancora fare a meno di Andrea Belotti: confermato il 4-2-3-1 super-offensivo con Niang, Ljajic e Iago Falque a supporto di Sadiq Umar.

Inizio di match più equilibrato del previsto: il Torino sta alto e pressa, va a recuperare palla lontano dalla propria area di rigore, ma non riesce a concretizzare un paio di ripartenze con Sadiq. Saltata la prima marcatura, però, la Roma attacca bene con gli esterni e mette spesso in difficoltà Molinaro e De Silvestri: tanti i corner guadagnati con i traversoni nella prima fase. Per la prima vera occasione da gol, però, bisogna aspettare il ventesimo minuto: Pellegrini, lucido, pesca con un gran cross sul primo palo Dzeko. Bello l’anticipo su N’Koulou, ma il colpo di testa è smorzato e termina a lato. Poco dopo ci prova, sugli sviluppi di un piazzato allontanato, Nainggolan dal limite: bel destro potente, ma manca totalmente la precisione e la palla vola alta. Con il passare dei minuti è però il Torino a schiacciarsi di più, permettendo agli ospiti di attaccare bene lo spazio e di prendere in mano il pallino del gioco.

Continuano a mancare vere e proprie fiammate in zona gol, anche se il ritmo si alza leggermente nel finale: Hector Moreno è costretto a salvare in scivolata sul cross dal fondo di Molinaro. Senza il tocco del difensore della Roma, Sadiq avrebbe potuto metter in porta da due passi. Passa un minuto ed è ancora uno degli ex della partita a poter approfittare, stavolta, del lancio di Ljajic: gran palla che arriva in area coi giri contati, ma il destro di prima del numero 99, da ottima posizione, vola sopra la traversa. L’occasione più clamorosa, però è sul piede di Strootman a meno di due minuti dall'intervallo: Kolarov batte un angolo teso nel mezzo, la palla attraversa tutta l’area piccola dopo la leggera deviazione di Molinaro e arriva sul secondo palo dove l’olandese, tutto solo a due passi dalla porta, ci mette il piede d’istinto, ma non riesce a dare l’angolo giusto. Palla sul fondo e disperazione massima per il 6 giallorosso. Si va negli spogliatoi, dunque, ancora sullo 0-0.

Si apre il secondo tempo e torna subito pericolosa la Roma: Florenzi pennella dentro un pallone a rientrare, Dzeko non arriva per una questione di centimetri dopo aver preso benissimo posizione tra i due centrali. Scena molto simile cinque minuti dopo: stavolta però è Kolarov a concludere una grande azione con il mancino teso, e Sirigu ad anticipare benissimo il bosniaco. La risposta dall’altra parte arriva dall’ex di lusso: Adem Ljajic raccoglie la sfera dopo l’ottima percussione di Niang e scarica il destro dal limite. Traiettoria troppo stretta, palla che sibila accanto al primo palo.
A cavallo del quarto d’ora è ancora la Roma a sprecare un paio di occasioni sulla sinistra: ottimi dialoghi tra El Shaarawy e gli interni di centrocampo, ma prima l’egiziano e poi Strootman si prendono troppo tempo per decidere a chi scaricare il pallone e finiscono con il perdere un’ottima chance.

L’aria cambia, però, alla metà esatta del secondo tempo, quando i giallorossi ottengono una punizione, pericolosissima, dai venti metri. La posizione è quella preferita di Kolarov e l’ex-Manchester City non sbaglia: mancino perfetto, pennellato sopra la barriera e poi nel sette. Sirigu non può nulla, è vantaggio Roma. La partita però non accenna a calare di ritmo, e rimane comunque piuttosto divertente: Di Francesco, dopo Under, sceglie Perotti per gli ultimi dieci minuti, mentre nel Toro si vedono Boye e Valdifiori. Le occasioni latitano ad arrivare, con le due difese che si muovono bene in fase di non possesso. In particolare quella della Roma si alza benissimo e continua a mettere sistematicamente in offside Umar Sadiq.
Nel finale proprio Boye regala viviacità all’attacco granata, che con uno sforzo massimo riesce a creare gioco tra le linee e nello stretto, ma deve sempre fare i conti con l’ottimo posizionamento di De Rossi e dei due centrali. Scocca il novantesimo e a farsi pericoloso è l’altro nuovo entrato, Bruno Peres, ma sul suo destro teso arriva bene Sirigu che chiude in corner. È l’ultima emozione della partita, al triplice fischio la Roma può festeggiare un sudatissimo 0-1 all’Olimpico Grande Torino. 

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About the author
Stefano Fontana
Ventenne. Ex-Liceo Scientifico abruzzese, trapiantato a Bologna nella facoltà di ingegneria informatica. Da sempre malato di calcio, fede rigorosamente rossonera, alla quale nel tempo si è aggiunta quella biancorossa dei Gunners. Con gli anni ho imparato ad amare tennis e basket NBA, grazie rispettivamente a Roger Federer ed alle mani paranormali di Manu Ginobili. Aspirante chitarrista con poche fortune. Non rifiuto mai una birra gelata.