Una gara quasi perfetta, in ogni suo punto. La tranquilla (e fredda) serata casalinga della Roma sulla SPAL ha questo sapore e colore perché dominata in lungo e largo da una mentalità prima ancora che dal gioco, ieri apparso comunque positivo ma non assolutamente voglioso, soprattutto nella ripresa, quando, con il parziale totalmente in ghiaccio, la squadra di Di Francesco ha iniziato a contenere per un normale e naturale pensiero alla Champions (martedì arriva il Qarabag per un dentro fuori dall'altissimo valore morale e tecnico).

Contenimento e dominio le parole chiave della gara di ieri, che hanno fatto da contorno anche a piacevoli avvenimenti: un minutaggio sempre più intrigante per Shcick, il talento che ha bisogno di solidità fisiche e di gioco, il rientro per qualche minuto dell'amato Emerson, accolto da un applauso lungo e convinto del popolo giallorosso, che evidentemente non dimentica le doti e le qualità (anche in prospettiva futura) dell'italo brasiliano. E ovviamente, a cornice della serata, il ritorno al gol di Dzeko, in casa e fuori assente al gol da due mesi abbondanti (in Serie A). Gioe per tutti praticamente, se si annoverano anche Strootman e il primo gol giallorosso per Pellegrini, una rete fortemente voluta e d'ingegno puro. 

Coralità, rischi zero e una ricerca della qualità totale, sicuramente avvantaggiata dalla poca caparbietà della SPAL che cerca di ritmare verso il basso la gara ma dopo 10 di gioco si vede costretta già a inseguire gli uomini perché vittima del VAR che la lascia in 10 uomini. Da lì la gara prende tutto un altro senso, il senso: quello di un arrembaggio giallorosso (cauto) che s'arresta solo al triplice fischio. 37 tiri verso Gomis, 70% di possesso palla e una generale impressione di serenità ritrovata dopo le pesanti incertezze (di punteggio) post Genoa. L'ambiente, inoltre, ha trovato la quadra: prima mezz'ora di gara totalmente tributata a De Rossi, da parte della Sud, che ha ricambiato saluti e affetto , come ci si aspettava e come previsto da un codice d'onore che a Roma difficilmente si può infrangere. 

Tre punti nello specifico previsti e sereni, nel raggio del campionato importanti e al momento giusto. Ora però la serenità non può essere scambiata per lassismo: il Qarabag è una piccola-grande SPAL.