Eusebio Di Francesco fa il punto della situazione in vista dell'andata degli Ottavi di Finale di Champions League. Intervistato dal sito Uefa.com, il tecnico della Roma ha detto la sua sulle possibilità di superare gli arcigni avversari dello Shakthar Donetsk: "Sulle chance dico 50 e 50, perché ritengo lo Shakhtar un’ottima formazione. Ma anche noi non siamo da meno, per cui ce la giocheremo alla pari. Detto questo, dobbiamo dare il massimo dal punto di vista dell’attenzione, della concentrazione e dell’aspetto tecnico-tattico. Questo potrebbe fare la differenza nell'arco delle due gare, dal momento che non ci sarà la possibilità di rimediare. Quando ci sono partite secche, c’è sempre meno tempo per rimediare e quindi un minor margine di errore. Dovremo essere bravi a sbagliare meno degli altri".

Passaggio inevitabile, poi, quello sull'esplosione di calciatori come Gerson ed Under: "Ad un allenatore dà soddisfazione trovare giocatori disponibili dall'altra parte. In quel caso si è già a metà dell’opera… poi si aggiungono le grandi qualità che hanno e la capacità di apprendimento. E’ ovvio che alcuni giocatori come Ünder hanno avuto bisogno di un po' più tempo per assimilare sia il tipo di campionato sia le direttive o i movimenti che io chiedevo. In questo momento è un giocatore che ha la spigliatezza, la capacità, l’esuberanza di trasformare ciò che gli chiedo in qualcosa di importante. Mi auguro che continui di questo passo, non deve mai mollare e lavorare con grande umiltà".

In ultimo, il tecnico ha parlato del percorso della sua Roma dopo il tanto chiacchierato pari casalingo contro l'Atletico Madrid: "Ogni partita ha una storia a sé. Noi non eravamo in un buon momento a livello fisico, oltre ad essere una squadra in costruzione. Con il tempo siamo cresciuti e abbiamo raggiunto maggiore consapevolezza. Abbiamo disputato un girone di UEFA Champions League in crescendo. La vittoria contro il Chelsea apice della stagione? Sicuramente sì, è innegabile. Però mi auguro che ce ne siano altre. Sono state motivo di grande orgoglio, ma è qualcosa che sbiadisce in fretta. Se non si dà continuità ai risultati tutto appassisce".

[source: uefa.com]