E' arrivato in Italia in punta di piedi, per mascherare carta d'identità e statura minuta. A Pescara è diventato un calciatore di ottime prospettive e ora, sembra tutto pronto per fare il grande salto. Naturalmente stiamo parlando di Lucas Torreira, talento classe 1996 che in Italia ha trovato la sua dimensione ideale. 

Il regista alto 169 centimetri si è fatto notare a Pescara due stagioni fa, quando Massimo Oddo decise di posizionarlo davanti alla difesa. Un bel finale di stagione ha fatto propendere la società abruzzese a trattenere ancora per un anno Torreira, nel frattempo acquistato a titolo definitivo dalla Sampdoria. 
La mossa del Delfino e di Oddo è stata ripagara a pieni frutti nella scorsa stagione, quando Torreira ha rivestito un ruolo di primaria importanza nella conquista della promozione dei biancazzurri. Forza fisica, tecnica e un grande senso della posizione hanno fatto sì che Torreira diventasse il faro più luminoso del centrocampo di Oddo, artefice principe dello spostamento al centro del 20 enne. 

In estate, la Sampdoria ha deciso di riportarlo a Bogliasco per affidarlo agli insegnamenti di un Mister paziente e curioso come Marco Giampaolo. Una sintonia che anche in questo caso è sbocciata subito: Torreira si è già guadagnato le chiavi del centrocampo doriano mettendo a referto due prestazioni da veterano nelle prime due gare della stagione, entrambe concluse con i 3 punti. 
Una partenza sprint che nemmeno lo stesso uruguaiano poteva aspettarsi: "In effetti non credevo di ambientarmi così in fretta. Subito titolare, due partite molto positive e un gran lavoro con Giampaolo" esordisce Torreira, intervistato dalla gazzetta dello sport. Che ad attenderlo a Genova ci fosse Marco Giampaolo, forse è stato proprio un segno del destino: "Io sono arrivato a Pescara e sono stato inserito nella Primavera, allenata allora da Federico Giampaolo, il fratello di Marco. - racconta Lucas - Giocavamo con il 3-5-2 e facevo l’attaccante: seconda punta, a volte fantasista. Il ruolo che mi ha lanciato in Uruguay. Lì, comunque, eravamo a livello giovanile, tutto era molto diverso da quello che ho trovato qui a Genova. La trasformazione è iniziata con Oddo, che mi ha spostato a centrocampo. Un ruolo che mi piace".

A Pescara, dopo lo spostamento nel ruolo di play è nato subito l'accostamento con Marco Verratti, pescarese doc: "Un paragone che mi piace molto. Purtroppo non l’ho conosciuto personalmente ma lo studio davanti alla televisione e cerco di rubargli qualcosa ogni volta". Il sogno del giovane Lucas è appena iniziato, ma lui ancora non ci crede per davvero: "Ho tanta strada da fare. Ora penso a lavorare e a migliorare. Ogni partita affronto avversari che ero abituato a vedere in tivù, e stadi che sognavo un giorno di scoprire dal vivo. All’Olimpico potrei giocare contro Totti. Farò di tutto per non emozionarmi, perché altrimenti rischierei di fare degli errori e compromettere il risultato. Noi, infatti, sappiamo bene quanto sia forte la Roma, ma siamo anche convinti di avere le qualità per vincere anche contro di loro. Iniziare il campionato con due successi è stato importante e ci regala tanta fiducia e serenità. Comunque vada, però, a fine partita credo proprio che andrò da Totti a chiedergli di fare una foto insieme".
In chiusura, Lucas Torreira rivela il suo più grande sogno nel cassetto. Nulla a che fare con Totti o con l'Olimpico: "Volete sapere qual è il mio vero sogno? Mio padre fa il radiocronista, vorrei tanto arrivare a giocare in nazionale mentre lui fa la radiocronaca della partita. Non saprei davvero dire chi di noi due, quel giorno, sarebbe più emozionato".