Marco Giampaolo e la Sampdoria sembrano aver trovato il feeling giusto con il passare delle settimane in questa stagione. Ad un certo punto della stagione i risultati non arrivavano, ma la società si è sempre schierata al fianco dell'ex allenatore dell'Empoli, continuando a sostenerlo e perseverando nel credere nel lavoro che si stava portando avanti in quel di Bogliasco. Le ultime settimane hanno confermato che quell'intuizione era giusta e così ora siamo ad un passo dal prolungamento fra Giampaolo e il club blucerchiato.

Come riportato infatti da Tuttosport l'intesa è stata di fatto raggiunta fra le parti. Già nel corso di un collegamento a Sky Sport nel corso delle settimane passate c'era stata come una sorta di firma preliminare su un tovagliolo in mezzo a sorrisi e toni leggeri, a sottolineare come il clima sia ideale e la situazione assolutamente in discesa. Nelle ultime settimane si era parlato con insistenza della Fiorentina come del club in Italia che più di tutti era in pressing su Giampaolo. I viola sembravano aver individuato in lui il sostituto giusto per Paulo Sousa che con ogni probabilità non continuerà la propria avventura alla Fiorentina. La Sampdoria però ha intenzione di blindare il proprio tecnico e di continuare con lui il progetto iniziato nel corso di questa stagione. Ecco che quindi il nuovo accordo dovrebbe valere fino a giugno 2019, diventando ufficiale dopo la gara contro l'Inter.

Intanto la Sampdoria affronterà la Juventus a Marassi e Giampaolo è voluto tornare sulle polemiche che avevano seguito la gara d'andata quando emerse la clamorosa polemica legata al concetto di "scansarsi". Il tecnico a Repubblica ha spiegato così il suo pensiero su questo tema: "All'andata non ci siamo scansati, ma faceva comodo dirlo. In otto giorni affrontavamo Genoa, Juve e Inter, non potevamo reggere un impegno psicofisico di così alto livello con gli stessi giocatori. Se non li avessi ruotati nelle tre gare, rischiavo di giocarle male tutte le partite. In quella sfida ci fu il primo gol di Schick, attaccante di cui tutti ora parlano. Pensare che te la puoi giocare alla pari contro quei cannibali a Torino è fuori dalla realtà."