Marco Giampaolo è uno degli allenatori più bravi della nostra Serie A, uno di quelli che ha saputo raggiungere vette importanti con il lavoro e l'impegno come mantra. Intervistato da Sky, il tecnico della Sampdoria ha parlato di due stagioni fa, quando erano fitti i contatti con Galliani ed il Milan: "Ci siamo incontrati con il Dottor Galliani, ci sentivamo spesso al telefono, ci siamo incontrati anche a Milano. Penso fossi il suo allenatore candidato, poi come succede spesso si prendono altre decisioni. Anche questa la considero un’opportunità. Devo dire che in concomitanza al Milan, anzi, prima della telefonata di Galliani mi aveva già chiamato Osti alla Samp. Però c’era Montella, mi disse che se Montella fosse andato via avrebbero preso me, molto chiaro e molto limpido. Ma se non fosse andato via Montella non sarei andato alla Sampdoria ma probabilmente nemmeno al Milan".

Parole lucidi ed importanti, che sottolineano una visione lucida e smaliziata del mondo del calcio. Come tutti sanno, Giampaolo è finito poi alla Sampdoria, costruendo qualcosa di importante grazie anche al rapporto professionale con il Presidente Massimo Ferrero: "Con Ferrero non parliamo di calcio, Ferrero capisce di uomini, riconosce gli uomini, le persone, penso che questo sia dovuto alla vita che ha vissuto, nella strada pure lui, a differenza di tanti altri che si addentrano in certi discorsi. A lui non importa nulla, lui riconosce gli uomini, la passione, il lavoro, e non sbaglia, il Ferrero privato è diverso rispetto al Ferrero pubblico. Il tifoso alla fine si fa prendere dall’esito della partita, penso che però in fondo i tifosi sappiano riconoscere il livello di credibilità degli uomini, dell’allenatore in questo caso, ma anche dei calciatori".

Passaggio importante anche sul rapporto con la città genovese: "A Genova ho avuto un buon rapporto da subito, l’anno scorso vincemmo le prime due e poi ne perdemmo quattro consecutivamente alla soglia del derby, probabilmente, se l’avessimo perso, mi avrebbero mandato via. In quella partita ho ricevuto l’attestato di stima in gradinata, straordinario: mister siamo con te. Ed io non avevo dato nulla…” conclude Marco Giampaolo.