Marco Giampaolo non si fida del Benevento. Nonostante la posizione di classifica dei sanniti e la voglia di punti della sua rosa, il tecnico della Sampdoria tiene alta la concentrazione dell'ambiente doriano, ricordando la difficoltà nascosta in ogni sfida di Serie A: "Il Benevento è allenato da un giovane con tante idee e che nel giro di qualche anno possa diventare un allenatore di riferimento per il calcio italiano. E' una squadra che ha come idea quella di giocare e che sta lavorando su quella mentalità di cui parlavo prima. Non è morta perché i segnali che arrivano dal mercato di gennaio ci induce a pensarla così. Nelle partite che ho viste ho notato una squadra viva. Prima dicevo che non scende in campo la classifica e noi dovremo pareggiare lo stesso livello di rabbia e spirito agonistico del Benevento".

Passaggio importante anche sul possibile bilancio della sua Sampdoria: "Da Benevento e Benevento è passato tanto tempo - ha detto GiampaoloPer fare un bilancio è presto, magari lo faremo dopo questa gara che ci sarà una pausa. Per me è come se domani chiudessimo il girone di andata perché abbiamo una partita in meno. In campo non scende la classifica, ma le motivazioni. Noi dobbiamo giocare questa gara marcando le differenza sul piano delle attenzioni e delle motivazioni".

Tra i talloni d'Achille di questa Sampdoria, al centro comunque di un momento positivo, non può non annoverarsi la fatica in trasferta, dettaglio da limare per continuare a sognare un posto nelle posizioni nobili della classifica. Parlando delle sfide lontano dal Marassi, Giampaolo così risponde: "La Samp ha iniziato un percorso di lavoro su quello che ritengo debba essere una mentalità. Questo concetto l'ho ribadito stamattina alla squadra a cui ho detto che non abbiamo mai giocato col freno a mano tirato. Abbiamo perso ma abbiamo sempre ricercato questo tipo di atteggiamento. Io continuo a lavorare su quella strada insieme ai giocatori, consolidando quella mentalità per far sì che la Sampdoria in ogni campionato sia un po' pi forte".

In ultimo, l'ex tecnico dell'Empoli ha risposto ad una domanda in merito ai pochi punti fatti con le piccole nella passata stagione: "Le differenze le fanno sempre il numero delle vittorie, a prescindere dalla squadra. E' riduttivo poter pensare di esser belli con le grandi e brutti con le piccole. Va a cozzare su quello che ho detto sulla mentalità. Le grandi squadre ti creano certi tipi di problemi, le piccole ne creano altri e diversi. Sono partite diverse nell'interpretazione e nella tattica. Cambiano le dinamiche e la maturità sta nel capire quali accorgimenti adoperare quando giochi con la grande e con la piccola" conclude il tecnico della Sampdoria.