"Cerchiamo un metodista": è stato Urbano Cairo in prima persona, con queste parole pronunciate dal ritiro di Bormio, a tracciare il prossimo obiettivo di mercato del Torino. Un obiettivo che, per la verità, è tutt'altro che nuovo per la piazza torinese: è infatti da almeno due anni che i granata sono alla ricerca di un giocatore con queste caratteristiche. Alla resa dei conti, però, Ventura ha sempre preferito puntare sui suoi scudieri Gazzi e Vives, senza mai dare seguito alle voci che si rincorrevano, senza mai portare sotto la Mole uno di quei nomi che venivano accostati ai granata in ogni sessione di mercato.

Mihajlovic, invece, ha richiesto espressamente un rinforzo lì davanti alla difesa, un giocatore in grado di dettare i tempi del gioco granata: un "volante", come lo chiamerebbero i brasiliani. Con Iago Falque e Ljajic, il tecnico serbo ha ottenuto le frecce richieste: ora serve individuare l'arco in grado di scoccarle. Il nome caldo, negli scorsi giorni, era quello di Mirko Valdifiori, dato ieri ad un passo dai granata da diversi organi di stampa. L'operazione ha però subìto una brusca frenata: "De Laurentiis ci ha proposto il rinnovo, crede molto in Mirko", ha fatto sapere l'agente del centrocampista bloccando di fatto la trattativa. Che sia una sorta di "vendetta" da parte del numero uno partenopeo dopo il muro alzato da Cairo a gennaio per Maksimovic? Non ci è dato saperlo, sta di fatto che la trattativa è attualmente in standby. Un altro nome che era entrato nell'orbita granata era stato quello del croato Milan Badelj, ma anche in questo caso a chiudere ogni spiraglio è stato il procuratore del giocatore, che ha sentenziato: "Non penso che il Torino possa permettersi il suo stipendio". Pista chiusa, quindi.

L'alternativa giovane e italiana risponde al nome di Federico Viviani, lo scorso anno tra i migliori nella sciagurata stagione che ha portato in serie B l'Hellas Verona: il classe '92 scuola Roma ha le caratteristiche richieste da Mihajlovic e la possibilità di mantenere la massima serie potrebbe rappresentare una spinta decisiva per portarlo via da Verona. Il suo nome, quindi, è da tenere seriamente d'occhio. Non è esattamente un regista puro ma piace tantissimo a Mihajlovic Assane Dioussè, senegalese classe '97 che lo scorso anno ha sorpreso un po' tutti ad Empoli: abile in entrambe le fasi di gioco, buona tecnica e ottima visione di gioco, non stupirebbe se il Toro decidesse di puntare su di lui. Altro profilo molto caro al tecnico serbo è quello del suo connazionale Sasa Lukic, regista del Partizan Belgrado già sul taccuino di Petrachi da diversi mesi. Classe '96, a dispetto della giovanissima età Lukic vanta già tre stagioni in pianta stabile nella prima squadra del Partizan: nell'ultima, in particolare, è stato il vero e proprio faro dei serbi con un ruolino di 25 presenze e due reti. E poi c'è la soluzione "interna". Già, perchè in rosa Mihajlovic può contare su un giocatore che per tecnica e visione di gioco potrebbe adattarsi benissimo, almeno sulla carta, al ruolo di "volante" davanti alla difesa. Parliamo di Daniele Baselli: l'ex atalantino ha da sempre sottolineato la sua predilezione a giocare come mezzala, ma l'idea di trasformarlo in un regista stuzzica Mihajlovic. Come detto, tecnica e visione di gioco a Baselli non mancano, ma questa, al momento, non è altro che un'ipotesi. Insomma, le alternative, a Cairo e Petrachi, non mancano: Mihajlovic ha chiesto un regista ed un regista avrà, resta da scoprire la sua identità.