Un quarto d'ora di Toro, e il Renate va al tappeto. No, non stiamo parlando del leggendario "quarto d'ora granata" consegnato al mito dal Grande Torino: quando le cose si mettevano male, capitan Valentino si rimboccava le maniche e il Toro rimontava. Scomodare un paragone simile, nel raccontare di una semplice amichevole estiva, sarebbe però quasi blasfemo. Eppure, contro il Renate, formazione lombarda che si appresta a partecipare al prossimo torneo di Lega Pro, i ragazzi di Mihajlovic hanno impiegato proprio un quarto d'ora per portare a casa la partita: per la precisione 17 minuti, quelli passati dal 70' all'87', dal primo gol di Belotti alla doppietta personale del Gallo. Nel mezzo altre due reti, firmate da Martinez e Aramu. Diciassette minuti, quattro gol e vittoria portata a casa.

Prima, però, che fatica per il Toro di Mihajlovic: passano solo nove minuti e Alfred Gomis la combina grossa, lisciando clamorosamente un retropassaggio e consegnando a Napoli la più facile delle occasioni. Uno a zero per il Renate, topica clamorosa per il giovane numero uno granata e primo gol stagionale subìto dal Toro. Un Toro che, andato sotto, carica a testa bassa creando occasioni a ripetizione, senza però trovare il guizzo giusto: un palo a testa per Ljajic e Iago Falque, qualche errore di misura da parte di Maxi Lopez. Così, al tramonto del primo tempo, il clamoroso raddoppio lombardo: corner battuto sul secondo palo, Marzeglia, dimenticato da tutti, incorna e trafigge ancora Gomis. Torino 0, Renate 2, all'intervallo è questo il clamoroso score.

Nella ripresa il copione non cambia: il Toro spinge, va al tiro senza soluzione di continuità, attacca ma sbatte ripetutamente contro il muro. Al minuto 16 la svolta, con Mihajlovic che rivolta la squadra come un calzino: undici cambi tutti in una volta, dentro giovani affamati come Aramu, Parigini e Boyè. Proprio l'argentino si dimostra in grande spolvero: è lui, al 70', a servire Belotti in profondità per la rete del 2-1 che dà il là alla rimonta granata. Passano otto minuti e il 2-2 è cosa fatta: è Martinez, con una splendida semirovesciata, a mettere la firma sul gol del pareggio. All'83' il sorpasso: il protagonista è proprio Aramu, uno dei giovani in rampa di lancio. Nei giorni scorsi l'ex Livorno aveva dichiarato di voler stupire Mihajlovic: un'intenzione concretizzata nello splendido calcio di punizione calciato col sinistro che si infila nel sette e sancisce il 3-2 granata. All'87', poi, è Belotti (per lui otto reti nelle prime tre uscite stagionali) a chiudere i giochi: il Gallo si invola in profondità e timbra col mancino.

Finisce così, con una vittoria per 4-2 ottenuta non senza fatica, la terza amichevole del Torino di Mihajlovic. Una prova caratterizzata da luci ed ombre quella granata: ballerina la difesa, impegnata per la prima volta contro una formazione professionistica, più convincente la fase offensiva, nonostante una mira ancora da mettere a punto. Per quanto riguarda i singoli, male Alfred Gomis, davvero un erroraccio il suo, propositivi ma imprecisi i due colpi di mercato Ljajic e Iago, bene invece i giovani entrati nel finale: Aramu ha segnato un gol splendido, Parigini si è reso pericoloso a più riprese colpendo anche un palo, Boyè ha mostrato lampi di classe con dribbling e serpentine irresistibili.

Domani il Toro torna in campo: ultima amichevole in quel di Bormio contro il Varese (serie D), poi la partenza per Lisbona, dove mercoledì sera la truppa di Mihajlovic se la vedrà col Benfica.

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Andrea Dalmasso
La scrittura come passione, il calcio come malattia, il giornalismo sportivo come grande sogno.