Non è un compito facile, quello che Sinisa Mihajlovic si trova a dover affrontare a Torino. L'eredità di Giampiero Ventura, infatti, è di quelle pesanti: il tecnico ligure ha riportato il Torino stabilmente in serie A, con le ciliegine sulla torta rappresentate dal ritorno alla vittoria nel derby e dalla "notte magica" in quel di Bilbao, lanciando talenti a ripetizione anche in ottica azzurra.

Al serbo tocca ora dar seguito a questo grande lavoro: non sarà facile, ma se c'è una dote che a Mihajlovic di certo non manca, quella è proprio la determinazione. Nella conferenza stampa che ha chiuso il ritiro di Bormio Miha, dopo i ringraziamenti di rito verso la località valtellinese che lo ha ospitato insieme al suo staff e ai suoi ragazzi, ha tracciato un bilancio di queste sue prime settimane di lavoro in granata. Come al solito, parole mai banali quelle dell'ex allenatore del Milan, che ha dato indicazioni chiare e ben definite. Un esempio? Mihajlovic ha delineato quelle che saranno le gerarchie per la porta granata, delle quali, fino ad oggi, si era molto discusso: "Gomis è il nostro titolare, dietro di lui ci sono Padelli e Ichazo. Sta a loro cercare di mettermi in difficoltà in questo pre-campionato". Grande fiducia nell'italo-senegalese, quindi, nonostante la clamorosa papera nell'amichevole contro il Renate. Mihajlovic ha poi sviscerato a fondo la situazione dei giocatori a sua disposizione, scendendo anche nei dettagli: "Ljajic sta diventando un uomo, e quando uno cresce come persona cresce anche come giocatore: questa dev'essere la sua stagione del riscatto". Quasi un'investitura per il gioiellino in arrivo dalla Roma. In attacco, con lui, potrebbe giocare Maxi Lopez: "Maxi è un giocatore importante, può fare la differenza. Deve ancora perdere qualche chilo, ma sta lavorando per questo. In attacco comunque abbiamo diversi giocatori importanti". Uno di questi è Boyè, classe '96 prelevato dal River Plate, per il quale Mihajlovic non ha risparmiato parole importanti. "Mi sta impressionando", ha commentato il tecnico serbo: parole che sanno di conferma per il giovane talento argentino. Altri giovani granata, invece, restano sotto la lente d'ingrandimento di Miha: "Tutti avranno la possibilità di mettersi in mostra, io non ho paura di lanciare i giovani, e noi ne abbiamo diversi bravi. Bisogna però creare un giusto mix tra giovani e giocatori d'esperienza: nella seconda parte del ritiro, in Austria, farò le mie valutazioni e deciderò chi potrà essere utile alla causa del Toro e chi invece ha ancora bisogno di farsi le ossa altrove". La sensazione è che a giocarsi un posto in granata saranno Vittorio Parigini e Mattia Aramu: ne rimarrà probabilmente soltanto uno. Poi, da parte di Mihajlovic, qualche battuta su Bruno Peres, un altro che vede il proprio futuro ancora tutto da scrivere: "Non abbiamo bisogno di vendere, dipenderà dalle offerte che arriveranno. Bruno è un giocatore importante e al momento è nostro: deve lavorare sulla fase difensiva, non è abituato a giocare in una difesa a quattro. Se resta sarò contento perchè rimarrà con noi un grande giocatore, se ci lascia sarò ugualmente felice: arriveranno soldi da investire".

Proprio il modulo è una delle grandi novità di quest'estate 2016 in casa Torino: dopo tre stagioni con il 3-5-2 venturiano, da quest'anno si passerà al 4-3-3. "Non è facile cambiare sistema di gioco e metodi di lavoro dopo cinque anni con lo stesso allenatore. C'è ancora da lavorare, soprattutto sulla fase difensiva, ma i giocatori mi stanno dimostrando grande disponibilità e li ringrazio per questo" ha dichiarato il tecnico serbo. Tra i più "distratti", nel pacchetto arretrato, c'è uno dei pezzi pregiati, Nikola Maksimovic, ma Mihajlovic ha rassicurato l'ambiente granata: "Resterà, ha dato garanzie in merito, anche se nel mercato non si sa mai. E' un giocatore importante, ma ogni tanto queste voci di mercato lo hanno destabilizzato e gli hanno tolto concentrazione". Un mercato dal quale Mihajlovic attende l'agognato centrocampista: "Come ha detto il presidente, cerchiamo un metodista. Tra me e la società c'è piena sintonia: so che non è facile avere la squadra al completo già per il ritiro". Quali sono gli obiettivi del Toro di Mihajlovic? Sinisa ha le idee molto chiare: "Puntiamo a tornare in Europa entro due anni, ma questo non vuol dire che non ci proveremo già da quest'anno". Poi una stoccata al Milan: "Tutti sanno dove l'ho lasciato e dove è finito senza di me. Per la nostra gara d'esordio (proprio a San Siro contro il Milan, ndr) avrò stimoli doppi". In chiusura una battuta sui cugini bianconeri: "Stanno facendo un mercato impressionante, vinceranno lo scudetto a dicembre, puntano a vincere 36 partite su 38: tutte, tranne i due derby". I tifosi granata, c'è da scommetterci, ci metterebbero la firma.