Il Toro non si ferma mai: appena ventiquattr'ore dopo l'amichevole contro il Renate, i granata sono tornati in campo ed hanno affrontato il Varese, formazione che si appresta a prendere parte al prossimo campionato di serie D. Un tour de force, quello granata, richiesto espressamente da Mihajlovic: "Per i calciatori giocare è meglio che allenarsi, ed anche per me è più facile valutare alcuni aspetti durante le partite, piuttosto che durante gli allenamenti".

Con la sfida ai lombardi, così, il Torino ha concluso la prima parte di ritiro svolta a Bormio: un match nel quale Mihajlovic non ha risparmiato gli esperimenti. "Tutti avranno la possibilità di dimostrare il proprio valore", aveva assicurato il serbo in conferenza stampa, e così è stato: in campo dall'inizio Padelli, che contro il Renate aveva lasciato spazio a Gomis e a Ichazo, maglia da titolare per Bruno Peres e Gaston Silva, chance anche per i giovani Boyè, Parigini e Aramu, con questi ultimi due schierati nell'inedita posizione di mezzali nel centrocampo a tre disegnato da Mihajlovic.

Il Torino che si congeda dalla località valtellinese è per la verità tutt'altro che brillante, soprattutto nel primo tempo: nessun allarmismo, le gambe dei granata erano comprensibilmente pesanti dopo i grandi carichi di lavoro sostenuti in queste prime settimane, ma contro il Varese i ragazzi di Mihajlovic hanno offerto una prova opaca per oltre un'ora, prima di approfittare della flessione fisica di un avversario che ha appena iniziato la sua preparazione pre-campionato. Il primo obiettivo del tecnico serbo è migliorare la fase difensiva, parsa anche oggi, dopo le due reti incassate ieri dal Renate, un po' scricchiolante.

Nella prima frazione di gioco è infatti il Varese a sfiorare la rete per primo: Scapini fa tremare il palo al 18'. Non è l'unica occasione nella quale i lombardi riescono a rendersi pericolosi dalle parti di Padelli. Tra i granata il più in palla è senza dubbio Belotti: il Gallo prende la mira al 27', ma il suo colpo di testa viene respinto dal portiere varesino Bordin. Passano dieci minuti e l'ex Palermo fa centro: grande lavoro di Boyè, che si conferma come rivelazione di questo Toro estivo, palla filtrante per Belotti che non sbaglia e fa 1-0, score che accompagna le due formazioni al riposo.

Nella ripresa passa un quarto d'ora e Mihajlovic replica la "strategia" messa in atto contro il Renate: undici cambi in un colpo solo, dentro, tra gli altri, Zappacosta, Maksimovic, Obi, Ljajic e Iago, Ed è proprio lo spagnolo, al 73', a trovare il raddoppio con il suo marchio di fabbrica: inserimento su invito di Obi e mancino piazzato sul secondo palo, il 2-0 è cosa fatta. Al gol dell'ultimo arrivato fa seguito la segnatura di chi, invece, si appresta ad iniziare il suo sesto anno a tinte granata: all'83' è Vives a firmare il tris con un bel destro all'angolino sugli sviluppi di un corner. Prima del fischio finale, con un Varese in evidente e prevedibile calo fisico, c'è tempo per il poker: Ljajic converge da sinistra, salta il diretto avversario e batte a rete sul secondo palo, è il 4-0 che chiude lo score al minuto numero 86.

Un'amichevole, quella con cui il Toro ha salutato Bormio, che ha grossomodo ripercorso la falsariga di quella disputata contro il Renate: qualche disattenzione di troppo in fase di non possesso, stavolta senza conseguenze, un po' di fatica nel trovare la conclusione nella prima parte di gara, poi la goleada nel finale. Ora i granata inizieranno a fare sul serio: mercoledì sera il test è di quelli di lusso, a Lisbona i ragazzi di Mihajlovic se la vedranno col Benfica in una sfida che trasuda storia.