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Welcome to Turin, Joe!

Presentazione ufficiale per il portiere inglese, alle sua prima conferenza in granata: "Dura lasciare Manchester, ma qui sono felice, sono stato accolto in modo fantastico".

Welcome to Turin, Joe!
Joe Hart con Petrachi e Cairo (www.torones.net)
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Di Andrea Dalmasso

L'esordio di Bergamo non è stato dei migliori: la sconfitta, una brutta prestazione, un errore evidente che ha causato il gol di Masiello. Eppure l'entusiasmo generato dall'arrivo di Joe Hart all'ombra della Mole non si è placato, così come non è diminuita l'enorme fiducia che i tifosi granata ripongono nel portiere della nazionale inglese. In attesa di prendersi il riscatto sul campo già da domenica contro l'Empoli, Hart è stato ufficialmente presentato oggi nella sala stampa dell'Olimpico Grande Torino. Presente anche il presidente Cairo, che ha tenuto a fare gli onori di casa e a dare il benvenuto in prima persona ad uno dei colpi più clamorosi dell'ultima sessione di mercato: "Quando ci hanno prospettato questa opportunità ho subito detto sì perchè lui è un grande portiere. - commenta il patron granata - Joe ha qualità tecniche molto elevate, ma anche personali. Il calcio non è soltanto gioco sul campo, ma anche persone di valore nello spogliatoio. Lui addirittura voleva fare la conferenza insieme ai suoi compagni perché è molto rispettoso del gruppo".

Il nuovo portiere granata si presenta parlando in italiano, per poi proseguire in inglese la sua prima conferenza in granata. Si parte proprio dall'incertezza di Bergamo: "Gli errori possono succedere. A Bergamo sono stato bene, ho commesso un errore, ma i compagni e il pubblico mi hanno accolto molto bene e voglio fare bene per loro. Il presidente e lo staff tecnico mi hanno fatto subito sentire a casa. Il mister e io abbiamo un buon rapporto e questa nuova esperienza mi eccita molto e voglio migliorare ogni giorno". Tra le prime problematiche da affrontare nella nuova avventura torinese, per Hart ci sono senza dubbio l'adattamento ad un nuovo paese e ad una nuova lingua. E' lo stesso portiere inglese ad esserne pienamente consapevole: "A Manchester sono stati dieci anni molto belli, spostarsi in un altro Paese non è facile, ma fa parte della mia carriera e voglio cogliere questa opportunità. Ho una buona insegnante di italiano e sto imparando in fretta perchè è molto importante per comunicare in campo e fuori con i compagni".

Tra le priorità, per un calciatore che arriva al Torino, c'è la conoscenza delle tappe fondamentali della storia granata. Hart lo sa, e ha studiato: "Conosco la storia leggendaria del Grande Torino. E' una storia emozionante e di cui mi ero informato già in Inghilterra perchè fa parte della storia del calcio. In città c’è anche la Juve, ma il patrimonio del Toro è unico". Le domande vanno poi inevitabile a parare sull'epilogo della sua esperienza al City, come noto strettamente legata all'inizio dell'era Guardiola a Manchester. La risposta di Hart è molto semplice: "Io adoro giocare a calcio, al City si era creata una situazione particolare e qui mi è stata data la possibilità di avere spazio. Lasciare Manchester non è stata una scelta facile, ma sono contento perchè qui si lavora bene". Un trasferimento, quello di Hart da City al Torino, come detto clamoroso: "Mi trovo bene con le persone con cui lavoro, so che è stato fatto un grosso investimento per avermi qui. Devo lavorare fianco a fianco con tutti e portare il Toro in alto. Io penso al calcio 24 ore al giorno, qui mi hanno dato tutti un grande benvenuto. Io penso solo a migliorare a livello personale da qui alla fine della stagione, lavorando tutti i giorni".

Pungolato ancora su Guardiola, Hart non cerca polemiche: "Ora sono al Torino e penso solo a fare bene qui. Guardiola è stato molto franco con me, mi ha dato la chance di scegliere e io ho scelto. Sono grato di tutto l’affetto che mi dimostrano qui. Ognuno ha la sua opinione, Guardiola aveva la sua. Ora sono qui e devo capire come dare il mio contributo. È un modo per ricominciare e rilanciare la mia carriera. E' una grande opportunità lavorare qui in Serie A. Ho 29 anni, mi sento giovane e sono qui per mettermi a disposizione: si può imparare tanto dal calcio italiano". E' un Joe Hart che parla con grande umiltà e concretezza, quello che si presenta per la prima volta ai microfoni della sala stampa granata: "Alla sfida con Buffon non ci penso, e nemmeno a quel che farò la prossima stagione, ora i miei pensieri sono tutti per la sfida con l'Empoli di domenica". Evita ogni tipo di polemica, il nuovo portiere del Toro, stuzzicato la scorsa settimana da Souness, che aveva criticato la sua scelta di trasferirsi in Italia: "Ogni giorno qualcuno dice qualcosa su di me. Rispetto le opinioni di tutti, ma francamente non mi interessano: sono contento della mia scelta. Il livello del calcio qui è molto alto".

Livello alto, così come le ambizioni di Hart e del suo Toro: "Penso che potremo lottare per l'Europa League fin da quest'anno, siamo forti, abbiamo un grande attacco. Anche con il mister si è instaurato un rapporto molto sincero, fin da subito, dai nostri primi colloqui: sono felice di lavorare con lui". Le motivazioni, insomma, ad Hart non mancano. Dopo la falsa partenza di Bergamo, l'inglese vuole riscattarsi a partire da domenica, per regalare al Toro e ai suoi tifosi una stagione da ricordare, per centrare quell'Europa che lui conosce bene, quell'Europa che per anni è stata casa sua e dalla quale Guardiola lo ha allontanato.