Praticamente un mese da granata per Joe Hart, un mese in cui le prestazioni di squadra sono andate via via crescendo, di pari passo con la crescita del britannico. Il giocatore in prestito dal Manchester City, non aveva iniziato benissimo l'avventura in Italia, con un'uscita avventata a Bergamo. Poi, tanta personalità e le parate superlative contro Pescara, Roma e Fiorentina che hanno aiutato la squadra ad uscire dalle difficoltà e risalire in classifica.

Il numero 1 ha parlato, in apertura, all'Observer, domenicale del Guardian, proprio delle ultime tre sfide: "Siamo reduci da ottimi risultati. I successi con Roma e Fiorentina ma anche lo 0-0 di Pescara, in undici contro nove. E' stato un risultato importante quello di Pescara, ne avevamo davvero bisogno". Hart si sofferma, poi, sul volto della squadra, radicalmente mutato durante l'estate: "Sono arrivati diversi giocatori, compreso me, oltre ad un nuovo tecnico. Ci vuole tempo per acquisire meccanisimi ed automatismi e vedere i risultati. Il progetto mi piace".

Joe Hart | Foto: gettyimages
Joe Hart | Foto: gettyimages

Lui, volto nuovo del Toro, svela come mai abbia scelto la società di Urbano Cairo: "Al Manchester City ero in situazione spiacevole, non avrei giocato e, dunque, ho dovuto necessariamente guardarmi attorno, alla ricerca di un posto in cui sarei potuto essere d'aiuto", afferma Hart e aggiunge "Non avevo 25 proposte sul tavolo, sono sincero, ed il tempo era ristretto. Il Torino è stata un'ottima scelta per me, mi intrigava l'idea di giocare in Serie A. Sono pronto a ripagare la fiducia della società e dell'allenatore, sto dando tutto me stesso". 

L'estremo difensore potrebbe far cambiare idea a Pep Guardiola, che lo ha sbolognato rapidamente dal suo City: "Non so se i citizens mi osservino, al momento la mia attenzione è sulla mia attuale squadra. Non sono realmente interessato nel cambiare l’opinione di Guardiola, non posso piacere a tutti, è una cosa che ho imparato praticamente subito"Hart ha ripreso a correre e di certo non vuole fermarsi qui: "Sono sempre alla ricerca del miglioramento, sia giochi in Sunday League, sia in Serie A. Per la lingua ci sto lavorando, già al City non parlavo il mio inglese naturale per via dei tanti stranieri. Apprezzano il mio sforzo".

Chiosa finale sulla nazionale inglese: "Il mio posto è sempre stato in discussione. Dobbiamo creare un'identità di squadra per capire in cosa siamo bravi e in cosa dobbiamo migliorare".