L'esordio ufficiale in Coppa Italia contro la Pro Vercelli, condito da un gol, due spezzoni di gara contro Milan e Bologna, poi l'infortunio che gli è costato un mese di stop. Adem Ljajic è l'acquisto più costoso dell'era Cairo, che l'ha pagato 8,5 milioni di euro, è il numero 10 del Torino, la stella designata dei granata di Mihajlovic. Mihajlovic che però, finora, ha potuto godersi Ljajic solamente part-time, a causa, come detto, dei problemi fisici che hanno azzoppato un avvio di stagione, quello dell'ex Fiorentina, che era stato decisamente promettente.

I dribbling, le giocate di classe e i letali calci di punizione del serbo avevano infatti fatto sognare i tifosi granata in questa prima estate senza Ventura: Ljajic si era presentato esibendo come biglietto da visita perle come quella con il Benfica in amichevole e come quella contro la Pro Vercelli in Coppa Italia. Due calci di punizione perfetti: palla sopra la barriera, rete che si gonfia, un vero e proprio marchio di fabbrica per Ljajic, che dopo aver fornito alcuni assaggi di classe ora vuole prendersi il Toro a tempo pieno. Il recupero è completato, il serbo ha ritrovato la giusta forma dopo la lesione muscolare alla coscia sinistra ed è pronto a tornare titolare. Boyè, che tanto bene ha fatto in queste ultime gare, a Palermo sarà costretto a riaccomodarsi in panchina.

Inediti problemi di abbondanza per Mihajlovic, che comunque pare aver già scelto: al "Barbera", come detto, Ljajic sarà in campo dal primo minuto, andando a formare con Belotti e Iago Falque un "trio delle meraviglie", quel tridente che in tanti, in estate, avevano indicato come il punto di forza di questo Toro. E se Mihajlovic avesse avuto qualche dubbio, a scioglierli ci ha pensato lo stesso Adem durante l'allenamento di ieri pomeriggio, nel quale ha dispensato dribbling, colpi di classe e gol, per la gioia dei tifosi presenti. Come le vere star, Ljajic si è fatto attendere, ma ora è pronto a prendersi il Toro.