Quattro reti per certificare lo status acquisito. Il Torino diverte e si diverte, conferma il momento e scala la classifica. Terza vittoria consecutiva, al Barbera è la notte di Mihajlovic. Un undici di qualità e carattere, pronto a ribaltare l'iniziale svantaggio - a firma Chochev - e ad abbattere il fortino rosanero. Il tecnico sottolinea l'ottima performance dei suoi, senza lesinare qualche stoccata all'atteggiamento della squadra dopo il corposo disavanzo, sul 4-1. 

"Ci siamo rilassati dopo il 4-1 e questo non mi è piaciuto e non deve succedere. In ogni caso, la cosa più importante della gara di oggi - ieri - è stata la continuità di prestazione rispetto alle ultime gare: pur essendo stati puniti al primo errore, siamo stati bravi a recuperare subito".

Progetto ambizioso, quello del Torino. Miha bussa alla porta d'Europa, si gode il successo, ma con estrema attenzione. Non manca il potenziale per raggiungere da subito un traguardo importante, ma l'interpretazione della vittoria, del positivo intermezzo deve essere corretta. Nessun volo pindarico quindi, massima applicazione ed etica del lavoro. Il sacrificio è il primo passo per conseguire risultati di prestigio. 

"Come ho già detto, vogliamo cercare di entrare in Europa entro i prossimi due anni, ma anche subito - prosegue -! Partivamo con un handicap rispetto alla concorrenza, ma stiamo facendo bene. La cosa importante, però, è rimanere con i piedi per terra e lavorare: gestire le vittorie è più facile rispetto a gestire le sconfitte, ma resta comunque complicato".

La chiosa è per Ljajic, il simbolo del Torino attuale. Il ritorno del giocatore di superiore talento consente a Miha di risolvere diversi problemi. Ljajic è il regista offensivo del Torino, l'àncora a cui attraccare sogni di gloria. Torino è la piazza ideale per un giocatore con colpi di alto profilo, ma ancora parzialmente inesploso. E Mihajlovic è il tecnico perfetto per affinare un diamante grezzo come Ljajic. Cairo si gode la strana coppia, il Torino il quarto posto in classifica. 

"Io so che giocatore è e cosa mi può dare, mentre lui sa che con me può migliorare tanto: entrambi abbiamo qualcosa da guadagnare. Quello che ho fatto in passato era soltanto per farlo crescere. Oggi, poi, tutti hanno capito l'importanza di Ljajic: senza il suo infortunio potevamo essere anche secondi"